Tra le priorità della Lega, superati i leit-motiv della sicurezza e della lotta all’immigrazione clandestina, c’è la toponomastica da riscrivere, secondo i dettami del Carroccio, in chiave locale. Nel mirino, dopo vie e piazze, sono finite anche le scuole. Il senatore leghista e sindaco di Chiarano (Treviso), Gianpaolo Vallardi, ha proposto di intitolare gli istituti con nomi di personaggi veneti, dando il compito ai sindaci di effettuare la scelta.
Il disegno di legge presentato in Senato prevede che sia il primo cittadino a dare il nome alle nuove scuole e non le autorità scolastiche, come accadeva in precedenza.
“Credo che ormai le intitolazioni e le denominazioni siano, nel bene e nel male, entrate nella cultura comune e abbiamo assunto un significato che non si può cancellare” ha affermato Marzio Favero, assessore alla Cultura della Provincia di Treviso.
Le complicazioni sorgono, però, non tanto a proposito di denominazioni per le nuove scuole, quanto al fatto che debbano essere cancellate – o meno – le intitolazioni precedenti.
“Fermo restando il fatto che chi ha frequentato il liceo Da Vinci non deve vedersi cancellare la propria storia, nulla impedisce di intestare un nuovo liceo scientifico a Scipione Maffei, veneto, storico, drammaturgo, erudito e politicamente avanzatissimo per la sua epoca, il 1600-1700. E fermo restando che Canova è veneto, perchè non intitolare un nuovo liceo classico di Treviso a Marcantonio Flaminio, umanista nato a Serravalle, oggi Vittorio Veneto, nel 1498?”
Così come buoni candidati sarebbero Ettore Fenderl, genio della fisica nucleare morto a Vittorio Veneto; Ugo Gobbato di Volpago, uno degli ingegneri che rilanciarono l’Alfa Romeo negli Anni Trenta e il poeta – comunista ma trevigiano – Romano Pascutto.
Perché, a parere di Favero, il “senso di appartenenza a una comunità” può essere un buon antidoto all’atomismo-egoismo che sembra il nuovo “credo” dopo la caduta dei socialismi.
*Scuola di Giornalismo Luiss