La protesta contro il decreto salva liste si sposta on line

Pubblicato il 6 Marzo 2010 - 12:12 OLTRE 6 MESI FA

Il sit-in di ieri sera, 5 marzo, al Quirinale

La protesta contro il decreto salva liste si è spostata dalla piazza del Quirinale alla piazza virtuale di internet. Da Facebook a Twitter un flusso ininterrotto di commenti che non si fermano nella notte e continuano questa mattina. “Abuso”, “arroganza” e “sdegno” le parole più utilizzate. Un gruppo lancia nella rete un appello al presidente della Repubblica, altri propongono persino una manifestazione nazionale.

Se si accede a Twitter e si fa una ricerca con la parola “decreto”, ci si trova davanti a centinaia di post che aumentano a ogni secondo. C’è chi ipotizza scenari a dir poco inquietanti: “Essendo un decreto legge, se dovesse vincere la Bonino nel Lazio il governo potrebbe non convertirlo. A questo punto mi aspetto di tutto”. In molti pongono la stessa domanda: “Può il consenso fare a meno della legge?”. E ancora: “Se fosse stato il Pd a presentare le liste in ritardo, Berlusconi avrebbe fatto lo stesso?”. Non mancano cinismo e ironia: “Devo chiedere a Silvio di fare un decreto per abolire il fuorigioco”. E poi: “Caro Silvio, ho pagato una multa in ritardo. Me lo fai un salva-multe?”.

Il centro nevralgico della protesta online è Facebook. Gia alle 22 e 30 di ieri, 5 marzo, i gruppi erano una decina e aumentano raccogliendo molte adesioni durante la notte. Tra i più attivi il gruppo “Incapaci, Divisi, Arroganti per un decreto interpretativo”, quasi 500 iscritti. Si cerca di capire il fondamento giuridico della scelta del governo; ci si propone di scendere in piazza ogni giorno fino alle elezioni. E c’è chi invita a rispondere a Berlusconi “con la sola arma che ci è rimasta: il voto”. Un utente scrive: “Il popolo italiano per ora subisce. Ma saprà interpretare nei dovuti modi, nei giorni delle elezioni, questa banda di prevaricatori e arroganti”.