Regionali Pdl, La Russa: “Se esclusi siamo pronti a tutto, radicali violenti”

Ignazio La Russa

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa è «pronto a tutto» per consentire che gli elettori nel Lazio possano votare anche per la lista del Pdl. In due interviste ai quotidiani Il Riformista e La Repubblica il ministro spiega: «Non vorrei fare la parte dell’eversivo ma lo dico chiaro e tondo, noi attendiamo fiduciosi i verdetti sulle nostre liste, ma non accetteremo mai una sentenza che impedisca a centinaia di migliaia di nostri elettori di votarci alle regionali. Se ci impediscono di correre siamo pronti a tutto».

La Russa, a proposito della mancata ammissione della lista del Pdl punta il dito contro i Radicali e il Partito Democratico: «A Roma i radicali hanno commesso un atto di violenza e il magistrato ci ha impedito di presentare le liste. Per non parlare di quelli del Pd. Visto che gli è andata male con il gossip, con le zoccole, con i processi di Berlusconi e con le bugie  ora hanno scoperto una nuova frontiera: vogliono vincere giocando da soli. Ma non si illudano».

Sul caso di Milano La Russa replica a Umberto Bossi, che ha parlato di «dilettanti allo sbaraglio»:  «La Lega ci aveva garantito 500 firme a sostegno del listino di Roberto Formigoni – spiega il ministro – Invece si sono presentati alle due di notte con 300 firme, di cui solo 30 autenticate».

Dopo le accuse, anche un po’ d’autocritica: per La Russa quanto accaduto in Lombardia «é un grande campanello d’allarme. Significa che, almeno a livello locale, i meccanismi dei due partiti che si sono fusi nel Pdl devono essere ancora rodati, che i ruoli di ciascuno non sono ben definiti».

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