La mini-naja, progetto caro al ministro della Difesa Ignazio La Russa, sta provocando molti malumori. I prefetti e i diplomatici la definiscono “pittoresca e inutile”, che comporta uno spreco e basta. I poliziotti dicono che quei soldi sarebbero meglio spesi se li dessero a loro.
Proprio adesso che l’iniziativa è stata finanziata e ci si prepara al reclutamento dei giovani ammessi a indossare la divisa per tre settimane, i dipendenti pubblici ritengono ingiustificabile che siano impiegati fondi per favorire quelli che sono definiti “novelli balilla”.
Lo stanziamento approvato per accogliere i giovani nelle caserme ammonta a 19,8 milioni di euro, di cui 6,5 da spendere quest’anno, 5,8 riservati all’anno prossimo e 7,5 previsti per il 2012.
Il ministro La Russa ha spiegato che i soldi “fanno parte del bilancio della Difesa, io non vado a chiedere che i fondi degli altri ministeri vengano dirottati verso il mio dicastero. Voglio che siano spesi prima che facciano una brutta fine. Ho ben presente la sorte che è toccata ai soldi accantonati per il riordino delle carriere. Comunque riguardo alla mini-naja stiamo parlando di cifre modeste, in cambio delle quali riusciremo a ottenere un rapporto migliore dei giovani con le Forze armate”.
L’abolizione della leva, secondo il ministro La Russa, ha tolto ai giovani la possibilità di un’esperienza che aiuta a crescere. Di qui l’idea di offrire a chi ne ha voglia almeno un assaggio di vita militare. A titolo di esperimento l’iniziativa prese avvio l’anno scorso. Furono selezionati 145 ragazzi e ragazze ai quali fu permesso di trascorrere quindici giorni nella caserma degli alpini del 6° reggimento di San Candido. Lo stage andò bene, i partecipanti furono entusiasti.