La Russa: 'Ministeri al nord? Solo uffici distaccati'

ROMA – Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ringrazia il leader della Lega Umberto Bossi ''per non aver messo in discussione il principio del togheter-in togheter-out'' che regola le missioni internazionali e ''aldila' del tono comiziale per aver detto di voler andare avanti facendo delle cose che il mio partito e Berlusconi condividono''.

Lo afferma lo stesso ministro La Russa in un'intervista al Messaggero in cui aggiunge di non vedere ''molta passione'' al Nord sul tema del trasferimento dei ministeri.

Argomenti che affronta anche in un'intervista al Mattino. ''Sul fatto che ci possano essere delle sedi di rappresentanza – precisa La Russa al Messaggero – siamo tutti d'accordo. Io stesso, come ministro della Difesa, a Milano ho un ufficio dove di recente ho incontrato il generale Petraeus''.

''Non e' un problema di Alemanno – osserva poi La Russa – Capisco il suo ruolo, ma su un argomento del genere avrei preferito aspettasse di capire qualcosa di piu'''. Sulle missioni militari, il ministro ricorda al Mattino che ''è già allo studio un progetto di riduzione della nostra presenza all'estero. Ne parleremo il 16 luglio – precisa il ministro della Difesa – con il presidente Napolitano nel Consiglio superiore di difesa, anche se deve precedere la data del voto sul rifinanziamento delle missioni dell'Italia all'estero''.

Secondo La Russa, dopo Pontida, comunque, ''non ci sono condizioni per soluzioni alternative: il governo andra' avanti per realizzare le riforme promesse''. ''Quello che e' mancato in questi mesi – ammette infine il ministro – e' stato proprio il partito di maggioranza che e' venuto meno nella guida politica del governo. Il Pdl deve avere voce nelle scelte del governo perche' la linea non la decide solo la Lega''. E, rimarca al Mattino, ''questo non è il governo della Lega o del Pdl: è il governo che ha bisogno del Pdl e della Lega insieme''.

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