La trans Paloma inguaia Marrazzo

Pubblicato il 30 Dicembre 2009 - 12:13 OLTRE 6 MESI FA
Piero Marrazzo

Piero Marrazzo

Paloma, una delle trans coinvolte nel caso dell’ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo è stata interrogata dal procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo.  Un interrogatorio fiume, durato oltre dodici ore che getta una luce parzialmente nuova sulla posizione dell’ex presidente.

Uscita dalla questura Paloma si è detta serena e ha spiegato ai giornalisti: «”Ho detto tutta verità. Ora si accorgeranno come sono andate veramente le cose. Io in realtà con lui non ho avuto rapporti sessuali completi, lui voleva carezze, compagnia e qualcuno con cui consumare la cocaina».

Ma le dichiarazioni rese dalla trans, se confermate dalle indagini, potrebbero aggravare la posizione di Marrazzo. Fino ad ora, infatti, gli inquirenti hanno visto nell’ex governatore solo la vittima di un ricatto mentre la deposizione di Paloma apre nuovi scenari. La trans ha raccontato di essere salita più volte nell’auto di Marrazzo di cui, però, non ricorda modello e targa. Ricorda, invece, l’ufficio del governatore e soprattutto le mazzette di banconote nascoste tra i libri.

Secondo il quotidiano La Repubblica Paloma avrebbe detto ai magistrati che  «Con Piero spesso facevamo uso di droga e, quando c’era da pagare me o lo spacciatore, lui prendeva uno dei volumi di quell’enorme scaffale e tirava fuori banconote da cento, duecento o anche cinquecento euro». Quindi Paloma ha aggiunto: «Io mi sono sempre stupita di tutta quella disponibilità di denaro e sono sempre stata convinta che quei soldi fossero della Regione».