ROMA – Secondo Laura Boldrini, presidente della Camera, “la parata del 2 giugno fa parte della storia della Repubblica, non credo che abolendola si risolvano i problemi del Paese”. Un’uscita che fa notizia perché in questi giorni il suo partito, Sinistra Ecologia e Libertà, ha lanciato una petizione online per abolire la parata militare nel giorno della festa della Repubblica.
È una giornata di interviste per la Boldrini: oltre a quella con Concita De Gregorio di Repubblica, in edicola si trova anche un lungo colloquio con il giornale cattolico Avvenire, nel quale vengono affrontati più punti, mentre su Repubblica tutto è incentrato su una nuova legge per punire minacce e insulti via internet.
Il primo punto è il lavoro:
“La mancanza di lavoro uccide e questa è la madre di tutte le urgenze. Ai provvedimenti che riguardano lo sviluppo, l’occupazione, gli investimenti e le imprese dobbiamo dare la massima precedenza nei lavori d’Aula, assicurando una corsia preferenziale”. Boldrini vuole creare una “cabina di regia”, attivandosi “personalmente con i presidenti delle commissioni competenti della Camera”, e di voler “sentire il presidente del Senato Pietro Grasso, in modo di fare un lavoro in tandem”. “Per fare delle buone leggi per l’Italia dobbiamo prima di tutto ascoltare gli italiani”, rileva Boldrini, che punta ad “aprire il Palazzo al Paese” trasformando Montecitorio in “un vero centro di ascolto”.
Tra le leggi necessarie c’è quella sulla cittadinanza, dichiara la presidente della Camera, che chiede al Parlamento di
“cominciare a lavorare subito per arrivare in tempi brevi a proposte vere” e giudica “inevitabile” che anche in Italia prima o poi si arriverà ad avere un presidente nero come Obama.
In tema di spending review soprattutto sulle spese militari,
“la parata del 2 giugno fa parte della storia della Repubblica, non credo che abolendola si risolvano i problemi del Paese”, dice Boldrini, che allo stesso tempo auspica una “marcia indietro” sugli F35.
Quanto al finanziamento ai partiti,
“sono per la razionalizzazione e la massima trasparenza, non per la cancellazione. La partecipazione alla vita politica non è destinata solo ai ricchi e agli abbienti”.
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