Lavoro, D'Alema: "Serve una svolta profonda"

GENOVA, 17 GIU – C'e' stato un periodo in cui ''Tremonti parlava come Marx, ma la parentesi e' durata per qualche mese e ora, da una grande crisi, economica, culturale e di una globalizzazione selvaggia non se ne esce senza una svolta profonda'' che tragga forza dalla centralita' del lavoro. Lo ha detto Massimo D'Alema, parlando a Genova, alla Conferenza per il Lavoro del Pd.

''Dopo una breve parentesi in Europa e' tornata forte l'idea che il ritorno allo Stato servisse solo a pagare il debito delle banche e che poi tutto sarebbe tornato come prima'' dice D'Alema secondo il quale sono invece essenziali tre punti in assenza dei quali non ci sara' crescita senza un'ulteriore divaricazione del gap di democrazia. ''Siamo in un mondo in cui i capi di governo si riuniscono per decidere un tetto agli stipendi dei manager e non ci riescono'' continua D'Alema senza il quale non ci potra' essere sviluppo senza una drastica riduzione delle disuguaglianze.

''La destra ha vinto sull'idea che la disuguaglianza fosse motore di sviluppo senza rendersi conto che la crisi e' soprattutto una crisi della domanda. Ora, invece, occorre rincorrere nuove frontiere di sviluppo che non siano basate su bassi salari'' ha detto D'Alema ricordando che anche in Cina sono iniziati scioperi salariali e anche in ''Italia il problema dei diritti del lavoro si imporra' con forza''.

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