Lavoro, Fornero: “Riforma positiva. Per gli esodati troveremo soluzione equa”

VENEZIA, 23 GIU – Elsa Fornero torna a difendere la "sua" riforma del lavoro. E lo fa replicando al presidente di Giorgio Squinzi che aveva criticato con asprezza le nuove norme: ''Ieri – ha detto il ministro – il presidente Squinzi ha detto che non è ancora del tutto convinto, io sono invece convinta che ci siano in questa riforma molte cose positive anche per le imprese''.

''Con il mondo delle imprese – ha ricordato il ministro – abbiamo già iniziato un colloquio''. Oltre che per le imprese, Fornero si e' detta convinta che il Ddl sul mercato del lavoro contenga ''cose positive per le giovani generazioni. Questa – ha concluso – e' la preoccupazione forse maggiore del governo: evitare di avere una generazione a cui non diamo nessuna o pochissime opportunita'''.

Fornero parla quindi di esodati. Secondo il ministro ''si tratta di trovare soluzioni che siano ispirate a equita' e sostenibilita' nel tempo''. Per Fornereo il governo ha ''tutta la determinazione per esaminare il problema con grande attenzione''.

''C'e' sempre – ha proseguito – la richiesta di un numero (definito, ndr). Questo numero, siccome ci sono persone ancora al lavoro, non e' ancora facile da definire''. Quanto alle risorse per sostenere gli esodati, Fornero ha affermato: ''ho detto che cerchiamo soluzioni eque e sostenibili, stiamo lavorando in questa direzione''.

Tornando alla riforma del lavoro il ministro ha spiegato: ''La riforma del lavoro non finisce nel momento in cui viene approvata. Si tratta di vedere come queste norme entrino ad operare e di capire quali possono essere migliorate, anche in corso di applicazione e monitoraggio''.

Monitoraggio, ha sottolineato il ministro, che ''certamente dovra' essere impostato con grande serieta' e determinazione''.

Sulle criticità della riforma Fornero ha spiegato: 'Vedremo di trovare, come gia' ha detto il presidente Monti, una soluzione ai problemi''. La riforma, ha rilevato Fornero, ''e' stata molto contrastata e a qualcuno ha lasciato l'amaro in bocca perche' voleva un decreto, e perche' e' una riforma complessa che tocca nel vivo la societa', le imprese e i lavoratori di tutte le generazioni. ''E' evidente c- ha concluso – he non era possibile farla per decreto''.

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