ROMA – Le parole d’ordine del lavoro in Italia per il futuro sono: licenziamenti “facili” meno contratti co.co.co. e tirocini, più part time e apprendistato. Queste, almeno, le proposte che il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, si prepara a presentare alle parti sociali con la trattativa sarà aperta ”presto, nei prossimi giorni”.
Il ministro lo spiega in un’intervista al ‘Corriere della Sera’: “Non solo bisogna rivedere le norme sui licenziamenti per motivi economici, ma contrastare l’abuso dei contratti co.co.co. e dei tirocini, promuovere il lavoro giovanile con l’apprendistato e quello femminile con i contratti di inserimento part time”, ”aumentare l’occupazione nel Sud col credito d’imposta a valere sul Fondo sociale europeo”.
Sacconi difende le nuove proposte sui licenziamenti indicate nella lettera del governo a Bruxelles. ”A luglio – afferma – il Consiglio europeo ha raccomandato all’Italia di riformare la legislazione sui licenziamenti” e ”la stessa raccomandazione è arrivata dalla Bce, dall’Ocse e dal Fondo monetario internazionale”. Il ministro sottolinea che l’obiettivo del governo non è quello di ”licenziamenti facili”, ma ”creare le condizioni per la crescita delle imprese e dell’occupazione”.
”Vogliamo dare più certezze – assicura il ministro del Welfare -, perché quando un’impresa si rattrappisce non c’è legge che possa garantire il posto di lavoro”. Su questo tema Sacconi precisa che i licenziamenti ”discriminatori” resteranno ”nulli”, mentre ”quelli per motivi economici vanno resi più trasparenti e certi nelle modalità e nelle tutele per il lavoratore”.