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Lavoro, Pdl e Pd: “Modifiche al ddl o niente voto entro il Consiglio Ue del 28”

di luiss_smorgana |20 Giugno 2012 13:05

Elsa Fornero (LaPresse)

ROMA – Sul lavoro servono fatti, tuona il Partito democratico. Risposte dal ministro Elsa Fornero, chiede il Pdl. I due partiti hanno lanciato l’ultimatum al governo perché si cambi la riforma del lavoro, altrimenti il ddl potrebbe non essere approvato entro il Consiglio Ue del 28 giugno. Gli esodati e la flessibilità in entrata sono i due temi caldi.

”Ci misuriamo in termini positivi con la richiesta del Presidente Monti di approvare subito la legge di riforma del mercato del lavoro malgrado che la riteniamo insufficiente e in alcune parti sbagliate”: cosi’ Fabrizio Cicchitto presidente dei deputati del Pdl, ha fatto sapere in una nota ieri 19 giugno. Chiede risposte dalla Fornero a questioni sollevate dal Pdl. Resta comunque prioritario il ”sostegno al governo” nell”’impegno per l’europa” in vista del consiglio Ue del 28/6.

”Esistono alcune questioni aperte – prosegue Cicchitto – che noi chiediamo vengano risolte, non formalizzandoci sullo strumento legislativo da utilizzare: l’esistenza di limiti inaccettabili alla flessibilita’ in entrata, nonostante i miglioramenti da noi ottenuti al Senato, per cio’ che riguarda il mercato del lavoro, la questione dei cosiddetti esodati. Per superare questi vincoli abbiamo consegnato al Ministro Fornero precise proposte da cui ci aspettiamo precise risposte. Abbiamo altresi’ chiesto al ministro Fornero – continua – di riconsiderare la questione della detassazione del salario legato alla produttività, ripristinando un adeguato sostegno finanziario”.

”Ci aspettiamo che nella giornata di domani 20 giugno il Governo trovi il modo di dare risposte positive ai problemi da noi posti. Facciamo ciò – conclude Cicchitto – anche perche’ riteniamo prioritario ed essenziale sostenere il Governo nell’impegno per l’Europa che avra’ un momento di grande rilievo al Consiglio Europeo del 28-29 Giugno”.

“Vediamo nelle prossime ore quali sono i fatti, oltre alle parole”, ha detto invece Pierluigi Bersani.

 

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