Lazio, vitalizi agli assessori e stangata ai cittadini: su bollo e Irpef

Renata Polverini

ROMA – Di notte hanno approvato la delibera che consentiva di non tagliare i vitalizi concedendoli anche agli assessori esterni. Di giorno, invece, meno di 72 ore dopo, hanno approvato la manovra che taglia la spesa pubblica e aumenta le tasse sui residenti.

Succede nella Regione Lazio gestita da Renata Polverini che nel pomeriggio di giovedì 22 dicembre ha dato l’ok ad una manovra, scrive il Messaggero, da 1,7 miliardi totali fatta per 1,4 miliardi di tagli e per i restanti 300 milioni di nuove entrate. A dare il via libera sono stati in 40. Ventuno, invece, i voti contrari: tutti dall’opposizione che parla di “sfida all’opinione pubblica”.

Non la pensa così, però, il consigliere regionale della Lista Polverini Nicola Illuzzi che piccato replica: “Basta demagogie, la manovra è virtuosa”. La pensano come i consiglieri dell’opposizione, invece, i commercianti del Lazio che parlano di richieste disattese.

Agli abitanti della Regione non resta che abituarsi da subito alle nuove tasse: aumento del bollo auto del 10% che significa maggiori entrate per 60 milioni di euro e una tassa sui carburanti  (in teoria dovrebbe gravare sui gestori dei distributori ma non si sa mai). Previsti, poi,  anche l’innalzamento dell’1,73% dell’addizionale Irpef regionale e un ulteriore aumento delle accise sul carburante, 0,0258 al litro.

L’emendamento dello scandalo è quello che prevede i vitalizi anche per i 12 assessori esterni fino al 2015. Poi verranno aboliti. In tempo, però, per assicurare la pensione agli attuali con il vecchio sistema.

Dalla decima legislatura – precisa invece il Messaggero- quella che appunto inizierà nel 2015, ci dovrebbe essere un sistema previdenziale contributivo per i consiglieri eletti basato sul sistema di calcolo come per i dipendenti pubblici con il limite inderogabile del requisito anagrafico minimo pari a 60 anni. Dovrebbe essere quindi cancellata la norma che permette di avere il vitalizio a 55 anni o, a richiesta e con una piccola decurtazione, anche a 50 anni”.

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