Le “pagelle Dc” di Rotondi: Berlusconi è Fanfani, Alfano è Forlani, Letta…

Gianfranco Rotondi con Renato Schifani
Gianfranco Rotondi con Renato Schifani (LaPresse)

ROMA – Silvio Berlusconi come Amintore Fanfani, Angelino Alfano come Arnaldo Forlani ed Enrico Letta come sintesi perfetta tra Beniamino Andreatta e Giulio Andreotti. Il fondatore della nuova Dc e berlusconiano Gianfranco Rotondi dà le “pagelle di democristianità” ai personaggi protagonisti dello scontro politico di questi giorni.

Intervistato da Libero prima definisce “non insanabile” lo strappo tra Alfano e Berlusconi quindi a domanda risponde e inizia ad analizzare i protagonisti.

Angelino Alfano chi le ricorda della storica Dc? «Mi presto al giochino, ma preciso che ho un anno meno di Lupi. Scriviamolo perché non sempre si vede. Detto ciò, Alfano io l’ho sempre paragonato a Forlani: perbene e simpatico come lui. Ma in questa occasione mi sembra che sia stato dentro una metafora eterna della politica e di quella democristiana, cioè l’allievo che a un certo punto si mangia il maestro». Un parricida? «Parricidio non è parola democristiana. Tutti gli allievi tentano di superare i maestri. Lui ha provato e non do giudizi, non esistono nella politica le categorie del tradimento. Al limite valuto le scelte di Berlusconi».

Su Silvio Berlusconi il ritratto di Rotondi è più complesso:

 «Berlusconi è una Dc a conduzione individuale. Lui è la Dc come se davvero il Signore, sparita la Dc, avesse deciso di sommare tutti i suoi leader in un solo personaggio. Berlusconi è imprevedibile, ma se proprio devo dire un leader, allora lo paragonerei a Fanfani». Non mi dica per la statura… «Bassini entrambi, senza offesa. Ma soprattutto onesti. Perché Berlusconi è un uomo molto onesto e Fanfani lo era, come era liberale ma attento ai ceti popolari, nemico dei comunisti e indovinate un po’come la sinistra chiamava Amintore Fanfani? Il nano maledetto? «Esatto. E vi ricorda qualcosa?”

Su Enrico Letta Rotondi procede con un elogio dichiarato:

«Se mi è permessa una sviolinata, Enrico è il programma migliore tra i giovani della Dc. È una crasi perfetta tra Andreatta e Andreotti: geniale e colto come il primoe capace di navigare nel Palazzo come il secondo. Con in più il branddello zio Gianni».

 

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