Nadia Dagrada racconta le mazzette della Lega: “Bossi sapeva tutto”

MILANO – Nadia Dagrada, la donna che ha conosciuto Francesco Belsito da prima che diventasse il cassiere della Lega, ha consacrato la validità delle chiacchierate telefoniche ripetendo tutto per filo e per segno in un lungo verbale di interrogatorio. Cominciando proprio dall’accusa più dura da digerire per un partito che ha sempre fatto dell’integrità morale la sua bandiera: “Bossi sapeva tutto”.

La prima volta le vide in lire. Venti milioni del vecchio conio nelle mani di Maurizio Balocchi, l’ex cassiere leghista (oggi deceduto) che indicò Belsito come suo successore. E quella volta, Nadia Dagrada capì che il capo carismatico della Lega, Umberto Bossi, sapeva tutto: “Mi ricordo che alcuni anni fa l’ex amministratore della Lega Nord, signor Balocchi, portò in cassa venti milioni di lire in contante dopo essersi recato nell’ufficio di Bossi”. E’ per questo che il Senatùr non poteva ignorare l’esistenza di quel piccolo fondo nero: “Balocchi uscì dall’Ufficio di Bossi e venne nell’ufficio da me, mi consegnò i 20 milioni di lire dicendomi di non registrarli e di metterli in cassaforte che poi ci avrebbe pensato lui. Ribadisco che sapevo che circolava del nero nella Lega ma io ho visto personalmente solo questa operazione”.

Nadia Dagrada ha osservato il declino morale del suo partito da un osservatorio privilegiato. E lo ha raccontato ai magistrati: “Posso dire che la situazione è precipitata dopo la malattia del segretario federale, Umberto Bossi, nell’anno 2003. Dopo c’è stato l’inizio della fine: si è cominciato con il primo errore consistito nel fare un contratto di consulenza a Bruxelles a Riccardo Bossi, se non ricordo male da parte dell’onorevole Speroni. Dopo di che, si sono cominciate a pagare, sempre con i soldi provenienti dal finanziamento pubblico, una serie di spese personali a vantaggio di Riccardo Bossi e degli altri familiari dell’onorevole Bossi”.

La cultura costava anche per loro, i componenti del “cerchio magico” che ruotava intorno al Senatùr. Così la Dagrada racconta delle lauree conseguite in Svizzera da Rosy Mauro e del suo amante (come è raccontato nell’articolo a fianco), ma soprattutto parla del Trota: “Inoltre anche Renzo Bossi dal 2010 sta prendendo una laurea presso un’università privata di Londra e so che ogni tanto ci va a frequentare e chiaramente le spese sono tutte a carico della Lega, ed anche qui credo che il costo sia sui 130mila euro”.

 

 

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