Lega, Bossi verso rinvio a giudizio: “Sconcertato, non mi aiuta di certo”

Lega, Bossi verso rinvio a giudizio: "Sconcertato, non mi aiuta di certo" (foto LaPresse)
Lega, Bossi verso rinvio a giudizio: “Sconcertato, non mi aiuta di certo”

MILANO – Indagini chiuse a Milano con Umberto Bossi che va verso un probabile rinvio a giudizio per la vicenda della gestione della Lega. Il Senatur non gradisce, soprattutto per i tempi, visto che il tutto arriva a meno di 10 giorni dalla sfida con Matteo Salvini per la segreteria della Lega.

‘Questa cosa non mi aiuta certo…una cosa che esce proprio adesso e mi lascia sconcertato” è il commento che  Bossi affida all’Ansa. Il Senatur in particolare si riferisce al rinnovo della segreteria della Lega, che lo vede candidato, in programma il 7 dicembre.

Dire che io avrei imbrogliato lo Stato... proprio adesso… – ha aggiunto Bossi – Diciamo che mi sconcertano i tempi”. ”Credo che la cosa si riferisca al fatto che io come segretario ho firmato i bilanci – ha concluso il presidente della Lega che sabato prossimo sfiderà Matteo Salvini nella corsa alle segreteria del Carroccio – ma francamente resto sconcertato”.

Oltre a Bossi l’indagine riguarda  i suoi due figli Riccardo e Renzo. Le accuse per l’ex segretario del Carroccio sono di appropriazione indebita e truffa allo stato per circa 40 milioni di euro.

Umberto Bossi sono contestate 208 mila euro di spese personali con soldi pubblici. Lo scrivono i pm di Milano nell’avviso di chiusura indagini. Il Senatur è accusato di appropriazione indebita per aver usato fondi pubblici del partito per pagare multe, cartelle esattoriali, ”lavori edilizi” per la casa di Gemonio (1583 euro), assegni anche da 50 mila euro. E poi 160 euro per ”acquisto regalo di nozze”, 27 mila euro per ”abbigliamento”, gioielli, 1500 euro di dentista, 81 mila euro per lavori in una casa di Roma.

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