Quelli da espellere: la lista nera dei “traditori” della Lega

ROMA – Rosy Mauro ma anche Monica Rizzi, Marco Reguzzoni, Roberto Cota… nella Lega Nord dopo lo scandalo la parola d’ordine è “dimissioni subito” per fare “pulizia“. Mentre i militanti si preparano a condurre la loro rivoluzione dal basso e incoronare Roberto Maroni segretario, preparano una “lista nera” di persone da espellere dal partito. Chi si è macchiato di ombre giudiziarie, certo, ma anche chi ha solo colpe politiche. Dopo il Senatur e ‘Il Trota‘ la base vuole le dimissioni di diverse altre personalità della Lega. Ed è bastato che filtrasse la “black list” sui giornali perché qualcosa già si muovesse: Maurilio Canton si è già dimesso “spontaneamente” da Segretario provinciale di Varese. Vediamo allora questa “black list”.

Davide Boni. Il primo della lista è il presidente dell’assemblea del Pirellone che ancora non si è dimesso, nonostante l’informazione di garanzia nell’ambito di un’inchiesta per tangenti da parte di imprenditori lombardi.

Monica Rizzi. Assessore allo Sport sempre in Lombardia, finita in un’indagine per un presunto dossieraggio e per un uso un po’ troppo disinvolto del titolo di psicologa. Inoltre è sotto l’occhio del ciclone perché “Monica della Valcamonica” è stata molto vicina a Renzo Bossi durante la campagna elettorale del 2010 e dalle intercettazioni salta fuori che l’ex tesoriere Francesco Belsito avrebbe dato alla Rizzi dei soldi destinati a Renzo Bossi. Lei ora accusa: “Chi mi vuole far fuori sistemò la moglie in Regione”.

Marco Reguzzoni. Gran parte dei militanti leghisti includono l’ex capogruppo della Lega alla Camera nella cordata avversa a Bobo Maroni e sodale quindi di Rosy Mauro. Tanto basta per farne in questomomento un “nemico del popolo”.

Paola Goisis e Maurilio Canton. La deputata vicentina e il segretario provinciale di Varese sono gli animatori dell’improvvisata manifestazione di giovedì fuori da via Bellerio quando vennero lanciati volantini che accostavano Maroni a Giuda. Il gesto gli è valso l’odio dei militanti che ora li vogliono far fuori dal partito visto che Maroni in queste ore è una sorta di icona del rinnovamento. Canton li ha assecondati dimettendosi nella tarda mattinata del 10 aprile.

Giangiacomo Longoni. Un altro che ha avuto il torto di mettersi contro Bobo Maroni, anche se in tempi “non sospetti”. C’è tra i militanti chi si è ricordato che nel ’94 Bobo l’allora segretario di Varese Giangiacomo Longoni chiese l’allontanamento di Maroni perché aveva esitato a rompere l’alleanza con Berlusconi. Oggi Longoni è consigliere regionale in Lombardia, i militanti ne chiedono le dimissioni per vendicare il loro futuro segretario.

Roberto Cota. Anche il presidente della Regione Piemonte “rischia”, in quanto avverso Maroni e macchiato dalla “parentopoli” che ha investito l’ente da lui presieduto.

(Foto LaPresse e dal web)

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