Lega Nord, solo 4% e si fa la “macroregione”. Ormai piena di grillini

ROMA –  Lega Nord col 4% in Italia, Lega Nord che si è finalmente fatta la “grande regione” del Nord: con Maroni governatore della Lombardia, Cota in Piemonte e Zaia in Veneto, le 3 più grosse regioni settentrionali sono in mano alla Lega. Un paradosso, visto che mai negli ultimi 20 anni la Lega era stata così debole a livello nazionale e le sue regioni-chiave sono state invase dai voti grillini.

Politiche 2008-2013

Il confronto va fatto su Piemonte, Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Rispetto alle politiche del 2008, la Lega ha perso quasi 1,4 milioni di voti. Dai 2.601.056 di allora a 1.221.987 di oggi. In percentuali, vuol dire essere passati dall’8,3% di allora al 4,1% di oggi. Questo in termini assoluti alla Camera. Al Senato lo scarto è 2.323.538/1.192.814.

Se andiamo a vedere le singole Regioni, in Lombardia la Lega è passata dal 21,6% al 12,9. In Veneto dal 27,1 al 10,5. In Piemonte dal 12,6 al 4,8.

L’avanzata del Movimento 5 Stelle

Tanto per avere un’idea, alla Camera la Lega ha preso al Nord 1,2 milione di voti. Il Movimento 5 Stelle ne ha presi 2,8 milioni. Pari al 24,3% dei voti degli elettori settentrionali. E al Senato ne ha presi 2.383.670. La punta minima, per i grillini, è stata il 20,36% in Lombardia. Lì però si votava anche per le Regionali quindi è probabile che chi ha votato Maroni non abbia optato per il voto disgiunto nazionale/locale.

Il paragone Lega-5 Stelle è impietoso in alcune città. A Novara la Lega prese il 22% alle Regionali del 2010, dopo il 14% delle politiche 2008. Adesso è al 4,42%. Praticamente gli stessi voto di Fratelli d’Italia.

Nella Provincia di Treviso la Lega ha preso il 13%, la metà del Movimento 5 Stelle. Tanto per avere un’idea, alle politiche 2008 la Lega viaggiava qui sul 30,9%. Alle Regionali l’apice del 48%.

Ormelle, provincia di Treviso, era famosa per le percentuali bulgare pro-Lega: nel 2010 fu 79,1%. Oggi è dietro a Pdl e M5S.

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