Lega Nord, Maroni punta la Rai: “Privatizzatela o presidenza a noi”

MILANO, 27 FEB – La strada maestra per la riforma della Rai e' ''la privatizzazione'' dell'azienda. Ma siccome i partiti di maggioranza danno l'impressione di voler gestire il futuro della tv pubblica senza coinvolgere la Lega, Roberto Maroni ha deciso di ''ricordare'', da Milano, che se fra qualche settimana si procedera' al rinnovo del Cda ancora con l'attuale legge, il posto di presidente ''spettera' all'opposizione''. E per non lasciare dubbi sul suo messaggio ha evidenziato che ''la Lega e' l'unico partito di opposizione'' attualmente.

Data ormai per scontata la corsa solitaria alle amministrative di maggio, tenendo i piedi ben piantati al nord a fare incontri coi militanti senza l'ombra di Berlusconi, l'intervento di Maroni sulla Rai riporta la testa della Lega a Roma. ''Vorrei dire al governo dei professori, dei banchieri e anche di qualcuno che ha qualche conflitto di interessi – ha scandito l'ex ministro dell'Interno arrivando a una cena con la 'base' milanese del movimento – di non prendere decisioni avventate e soprattutto di coinvolgere l'opposizione. Certo e' che se rimarra' la legge attuale e ci sara' il nuovo Cda della Rai, per l'equilibrio tra maggioranza e opposizione il presidente va all'opposizione''. Maroni, che e' subito stato accusato dall'Idv di essere a caccia di poltrone, ha rivendicato al Carroccio un ruolo politico che non solo la maggioranza ma anche i media, a suo giudizio, stanno sminuendo descrivendo un partito in difficolta' che ''invece gode di ottima salute'' dopo aver imboccato il cammino congressuale.

''I giornali parlano di altro – ha attaccato – e oltretutto mi ha molto impressionato vedere che alcuni Tg in questi giorni parlano di tutti tranne che della Lega: ma per noi non e' un problema, perche' siamo un partito con tanta gente e tanti militanti''. Un seguito che Maroni ha anche quantificato: ''I sondaggi dicono che la Lega e' l'unico partito che cresce, e ce n'e' uno interessante che dice che la Lega e' alla meta' del Pdl su scala nazionale, cioe' all'11%''. Un risultato che, a suo avviso, servirebbe a farne ''il primo partito del nord'', refrain ormai quotidiano della Lega d'opposizione in attesa del banco di prova delle urne.

Gestione cookie