MILANO – Lega nord in piazza, stranamente di nuovo unita, contro il governo Monti. Bagno di folla per Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli, schierati in testa al corteo che da piazza Castello a Milano arriva a Piazza Duomo per la manifestazione promossa dalla Lega contro il governo Monti. Centinaia i cartelli contro il governo dei professori: tra le varie scritte si legge ‘Governo ladro, giù le mani dalle pensioni e dalla casa’, ‘Basta Roma, basta tasse’ e ‘No alla macelleria padana’. Tra le centinaia di bandiere col nome di ‘Bossi’ distribuite ai militanti, anche un cartello anti-cerchio magico: ‘Cerchio tragico, salviamo il soldato Bossi’, recita il cartello sotto una foto del senatur con Rosi Mauro, esponente di quella cerchia di dirigenti leghisti più vicini alla famiglia del segretario federale.
“Da soli abbiamo la forza per vincere”, ha detto Umberto Bossi ai giornalisti che gli chiedevano con chi correrà la Lega alle prossime amministrative. E sulle discussioni: “La Lega non è mai stata divisa, eravate voi che lo speravate, ma sapevo che non sarebbe successo niente. È stato facile riunire”, ha aggiunto guardando ai tanti militanti arrivati in piazza.
“Siamo un partito vivo e vivace. Mercoledì a Varese ho visto grande passione, a me piace la Lega delle passioni, del tutti uniti”, ha detto Maroni che ha garantito che con il leader del Carroccio, Umberto Bossi, non ci sono problemi: “Siamo un partito vivo, vivace, non di cartapesta” ha aggiunto l’ex titolare del Viminale. E su Dozzo: “Sono soddisfatto, ma l’ho già detto, è un militante di lunga data, un ottimo politico. Siamo amici da tempo e farà bene come capogruppo”, aggiunge Maroni.
Che all’interno del partito ci siano discussioni, lo ammette anche Calderoli, ma assicura: “l’unitarietà del movimento è assoluta intorno al segretario federale Umberto Bossi”. A chi gli chiedeva dell’imminente sostituzione del capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni con Giampaolo Dozzo, Calderoli si è limitato a rispondere che questo cambio era “stato programmato, era stato programmato che il mandato di Reguzzoni finisse a dicembre 2011 e quindi a gennaio si procede con la sostituzione, che aveva già previsto Bossi”. “Era il momento di farsi da parte e per il bene della Lega mi sono fatto da parte”, è stato il commento di Reguzzoni.
Elezioni. L’ex ministro dell’interno Roberto Maroni auspica che si vada alle elezioni anticipate, ma crede che questa eventualità sia “difficile”. A chi gli ha chiesto se si andrà a votare, Maroni ha replicato: “spero di sì ma mi pare difficile” e ha spiegato i motivi della manifestazione di oggi: “Siamo qui – ha detto – per protestare contro un governo che mette solo tasse, che risparmia i grandi poteri delle liberalizzazioni. Diciamo queste cose in piazza oggi con la forza del nostro popolo”.
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