Lega Nord contro Riina Jr in Veneto. “Foglio di via, faremo battaglia”

PADOVA – “Il foglio di via”. Alla Lega Nord la presenza in soggiorno obbligato in Veneto del figlio del boss Totò Riina non va proprio giù e così, esponenti locali e nazionali rispolverano linguaggio e battaglie di qualche anno fa preparandosi a chiedere l’abolizione del soggiorno impiegato in Veneto.

A ricordare una battaglia leghista iniziata già da qualche anno è il sindaco di Treviso Giancarlo Gobbo: “Alt all’invio di mafiosi al soggiorno obbligato in Veneto! Eccome se non me lo ricordo bene quel manifesto che preparammo per protestare contro la presenza di criminali e camorristi nella nostra terra. Ma mi pare che i tempi non siano cambiati se adesso arriva il figlio di Riina”. Gobbo, in realtà, ricorda un episodio di 20 anni prima, quando in Veneto doveva arrivare la moglie di un boss.

Ora, però, la situazione è analoga e il nome Riina fa decisamente più rumore. “Sembrano tornati quei tempi, con l’istituto del soggiorno obbligato che tanti danni ha fatto” ricorda Gobbo che spiega: “Si pensava di risanare una mela marcia mettendola in una cassetta di mele sane. Ma è la natuta ad insegnarci che accade esattamente il contrario, ovvero che sono le mele sane a diventare marce”.

Per Gobbo, insomma Riina in Veneto non deve mettere piede: “Faremo manifestazioni, protesteremo, perchè qui si vuole riproporre, ma al contrario, un istituto che ormai fa parte del passato. Il paradosso è che adesso sono loro a chiedere di venire da noi”.  Secondo il sindaco esiste un legame tra soggiorno obbligato e penetrazione della criminalità organizzata al nord: “Le infiltrazioni mafiose sono cominciate allora. Mi pare che in un momento di crisi economica, di permeabilità delle aziende agli appetiti criminali della mafia, ci vorrebbe più prudenza. Ora Riina è la ciliegina sulla torta”.

Gestione cookie