Lega:il popolo di Bergamo con Maroni, all'indice i traditori

BERGAMO, 10 APR – Nella notte delle 'scope' il popolo leghista a Bergamo mette sugli scudi Roberto Maroni che chiede pulizia totale nel partito, e alla gogna i ''traditori'' tra cui Belsito, la 'pasionaria' Rosi Mauro e Bossi Junior, indirizzando qualche fischio anche al padre Umberto che poi si scusa anche per i ''danni'' fatti anche da chi porta il suo cognome. ''Avevamo un bravo amministratore, Balocchi, che stava morendo e venne con questo signore che io non conoscevo e poi non mi sembrava lombardo'', ha detto nel suo intervento Umberto Bossi che quando fa il nome dell'ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito, fa scattare i fischi alla festa dell'Orgoglio a Bergamo.

Qualcuno anche per lui, quando racconta come Belsito divenne tesoriere e parla della sua presunta, iniziale immacolatezza: ''basta balle'', urla un gruppo sparuto, ma rumoroso, subito zittito. Per i leghisti confluiti alla fiera di Bergamo, con desiderio di riscatto dopo la bufera giudiziaria che si e' abbattuta sul movimento, pero', gli obiettivi sono altri e ben precisi: su tutti Belsito, appunto, Renzo Bossi e, piu' di tutti Rosi Mauro. Per Belsito, il traditore, qualche striscione scherzoso: ''l'unico Belsito e' Youporn''. Per il 'Trota', uno dei giovani universitari padani, capeggiati dal capogruppo della Lega Nord al comune di Bergamo, Roberto Ribolla: ''le nostre lauree sono vere''. I giovani padani del Pavese ne sfoggiano un altro: ''ne' trote, ne' badanti, solo veri militanti'' che accomuna Renzo Bossi, consigliere regionale lombardo dimissionario, e Rosi Mauro, la badante, vittima delle invettive piu' feroci: ''badante puttana, lai fatta per la grana'' oppure ''ora la badante la scopiamo noi'', scanditi da un gruppo con delle scope in mano che inneggia: ''pulizia, pulizia''.

Il Capo non si tocca neanche per il militante bergamasco che indossa una t-shirt con la scritta: ''sono qui per spalare la merda''. E' chiaro – spiega – che chi ha preso i soldi se ne deve andare ma questa operazione, vedrete ci fara' pubblicita'. Alle prossime elezioni arriveremo al 12-13% perche' dimostreremo che sapremo fare pulizia in fretta''. Un modo, forse, per esorcizzare lo shock delle inchiesta giudiziarie. Cosi' come torna quello slogan ''secessione, secessione''. Parole forti, come e' accaduto in passato nei momenti di difficolta' del Carroccio. Parole forti come quelle su uno striscione ostentato da quattro ragazzi bergamaschi: ''Italia merda – secessione''.

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