Legge di stabilità, il Pd minaccia Monti: “Non la votiamo”. Insegnanti a 21 ore?

Legge di stabilità, il Pd minaccia Monti: “Non la votiamo”. Insegnanti a 21 ore?

ROMA – Legge di stabilità: per gli insegnanti potrebbe dimezzarsi l’aumento dell’orario lavorativo. 21 ore la settimana invece di 24, rispetto alle 18 attuali. E’ la richiesta di modifica più urgente segnalata dal Pd. Oggi, ha ribadito Bersani, quelle leggi sulla scuola sono “invotabili”. Nonostante una trattativa vera e propria sulla legge non sia ancora formalmente iniziata, è proprio sulla scuola che si concentra la pressione più forte di un partito, peraltro, alle prese con le primarie e quindi già prepotentemente calato nel clima elettorale. Al ministero i tecnici stanno già studiando misure alternative per una  proposta sgraditissima nel mondo della scuola dove si sono già percepiti i segni di una rivolta di proporzioni storiche, cui, evidentemente, il maggior partito della sinistra non può restare indifferente,

L’innalzamento dell’orario lavorativo avrebbe dovuto produrre 700 milioni di risparmi “prudenziali”, soprattutto grazie alla cancellazione delle supplenze dei precari. Al Governo non chiudono le porte ai cambiamenti, solo importa l’invariabilità dei saldi, la maggior preoccupazione essendo non derogare dal risanamento avviato. Ora lo spread sta calando ma non possiamo permetterci, ragionano nell’esecutivo, di abbassare la guardia: è chiaro che il confronto più acceso sarà, con il Pdl paralizzato dalla mancanza di una vera cabina di regia, con il centrosinistra dove all’ostilità conclamata di un Vendola si aggiungono le recenti intransigenze dei Democratici .

Date le premesse, volontà di non rompere ma fermezza nel chiedere modifiche, la sensazione è che il compromesso si troverà sui tempi: in prospettiva gli insegnanti arriveranno a lavorare 24 ore la settimana ma con tempi molto più lunghi e modalità meno rigide di quelle fissate dalla legge di stabilità. Cioè, l’allungamento dell’orario lavorativo verrà ricompreso in un più ampio discorso didattico: il criterio guida non sarà solo l’insegnamento nelle classi ma comprenderà la programmazione didattica, il rapporto con le famiglie, l’aggiornamento, il recupero delle carenze ecc…Ma i prof, vogliono risposte subito: già sono partite le prime iniziative di protesta. Nelle scuole minacciano una “guerriglia” sindacale, come il dimezzamento dell’attività didattica (da oggi) o la presenza in classe senza far lezione, senza interrogazioni, compiti in classe, attività pomeridiane ecc..

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