ROMA – La coperta della manovra finanziaria o Legge di Stabilità è corta, quindi il governo Letta se eliminerà il temuto taglio delle agevolazioni fiscali potrebbe compensare gli incassi mancanti con una stangata sulle accise: dalle imposte su benzina, energia, alcol e tabacchi devono arrivare maggiori entrate per 3 miliardi nel 2015, 7 miliardi nel 2016 e 10 miliardi nel 2017.
Questi soldi devono arrivare dalle accise sempre che – clausola di salvaguardia – non arrivino dai risultati della spending review, dai tagli agli sprechi nella spesa pubblica. Più la spending review rastrellerà maggiori risorse meno aumenteranno le accise.
Al commissario straordinario alla spending review Carlo Cottarelli sono stati dati gli obiettivi minimi di un miliardo di risparmi nel 2015 e 1,2 nel 2016: se non ce la farà a superare queste soglie minime, ci sono 10 miliardi che lo Stato cercherà di incassare alzando le accise.
Lo scrivono Marco Mobili e Marco Nogari sul Sole 24 Ore:
“È la novità dell’ultima ora della legge di stabilità varata (con testo provvisorio) martedì, che fissa anche un tetto del 2,5 per mille all’aliquota Tasi (servizi indivisibili) che insieme alla Tari darà vita alla Trise: la nuova service tax che dal 2014 sostituirà Imu e Tares. Un’operazione quella della service tax che rispetto all’Imu dovrebbe produrre un alleggerimento del carico fiscale sulle abitazioni principali per 1 miliardo. Imu che, per le imprese, sarà deducibile al 20% da Irpef e Ires.
La legge di stabilità da 11,6 miliardi nel 2014 uscita dal Consiglio dei ministri di martedì sera proroga anche per il triennio 2014-2016 il contributo di solidarietà del 3% sui redditi superiori ai 300mila euro, impedisce alla Regioni di stipulare contratti relativi a strumenti derivati e di rinegoziare derivati già in essere. Tra le novità la possibilità per Cassa depositi e prestiti di sostenere finanziariamente anche le grandi imprese nei casi in cui l’aiuto serva come sostegno all’economia e non solo le Pmi come già previsto da alcuni anni. Confermato il taglio al cuneo di 1,2 miliardi nel 2013 per le imprese e 1,5 per i lavoratori. E confermata anche la proroga delle detrazioni per gli incentivi delle ristrutturazioni e per l’ecobonus vengono per il 2014 nella misura, rispettivamente, del 50% e del 65%, nel biennio successivo si scenderà al 40 e al 50%. Le agevolazioni continueranno ad essere valide anche per mobili e elettrodomestici.
[…] Confermata la sforbiciata alle agevolazioni fiscali: se nel 2014 non si procederà alla razionalizzazione delle detrazioni Irpef al 19% (spese mediche, per scuola e università, interessi mutui prima casa) prevista per recuperare 500 milioni, la percentuale degli sconti scenderà per l’anno d’imposta 2013 al 18% e ancora di un punto, al 17%, per l’anno successivo”.
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