Legge di Stabilità, un “fondo” per i soldi dalla Svizzera. Ma manca il Trattato

Legge di Stabilità, un "fondo" per i soldi dalla Svizzera. Ma manca il Trattato
Legge di Stabilità, un “fondo” per i soldi dalla Svizzera. Ma manca il Trattato

ROMA  – Non c’è ancora l’accordo con la Svizzera ma il governo già pensa a come accantonare i fondi che pensa e spera di incassare. Con la legge di Stabilità dovrebbe essere istituito un Fondo in cui confluiranno tutte le future “una tantum”, a partire da quella che arriverà da un accordo tra Italia e Svizzera sui capitali presenti nelle banche elvetiche. A prevederlo è un emendamento che il governo presenterà in commissione Bilancio della Camera.

L’accordo tra Roma e Berna, a cui si lavora ormai da anni, segue il progetto elaborato dal Pm milanese Greco. L’intesa prevede il pagamento di una “una tantum” sul capitale esportato in Svizzera, che finirebbe nel Fondo, nonché il versamento di una aliquota annuale da parte delle banche elvetiche, che fungerebbero da sostituiti di imposta. C’è un dettaglio: l’accordo richiede un Trattato bilaterale che, una volta siglato dai governi, deve essere trasformato in legge dal Parlamento. Trattato che ancora non c’è.

L’emendamento alla legge di stabilità, però, creerebbe le premesse giuridiche interne, attraverso la creazione presso il ministero delle Finanze di un apposito Fondo in cui far confluire l’una tantum iniziale proveniente dalla Svizzera. Se andrà in porto, il testo dovrebbe essere presentato tra giovedì e sabato in commissione Bilancio.

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