Legge elettorale: "Bossi apre la partita, Berlusconi la gela"

ROMA 25 MAG Silvio Berlusconi – ROMA, 25 MAG – Silvio Berlusconi chiude la porta in faccia alla Lega. ''Io credo nel bipolarismo che e' il sistema proprio delle democrazie'', assicura. Quindi quello attuale, insiste, ''e' il miglior sistema per il Paese''. Ai nostri elettori poi, incalza, ''non interessano i tecnicismi''. Come a dire: inutile che perdiate tempo nel mettere a punto un modello alternativo al 'Porcellum'' perche' tanto questo non si tocca. E pessimista sul punto e' anche Enrico Letta (Pd) secondo il quale quello attuale non c'e certo il momento piu' adatto per cambiare le carte in tavola sul fronte della legge elettorale. Eppure, si sostiene nel terzo Polo, se la ''marea salira''', che tradotto significa se la maggioranza perdera' i ballottaggi e il referendum raggiungera' il quorum, ''si potrebbero creare nuovi equilibri'' con i quali si potrebbe anche puntare al ritorno del proporzionale, magari cancellando il premio di maggioranza previsto dal 'Porcellum' e reinserendo il voto di preferenza. Il dibattito sui vari modelli alternativi da adottare e' piu' che mai aperto, ma tutto e' inevitabilmente sospeso in attesa dell'esito dei ballottaggi. Il quadro, che gli 'esperti' di legge elettorale dei vari partiti tracciano ad oggi, e' che al Terzo Polo, la cui prima scelta ricadrebbe ovviamente su un sistema proporzionale puro, potrebbe andare bene anche un maggioritario uninominale. La Lega vorrebbe invece un proporzionale con il voto di preferenza. Mentre un consenso piu' vasto potrebbe ottenerlo un ''Mattarellum'' rivisto e corretto, magari con collegi piu' piccoli. Il Pd, intanto, avrebbe messo a punto una proposta per arrivare ad un sistema uninominale a doppio turno con un recupero proporzionale. Gli incontri tra i 'tecnici' dei vari partiti e il ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli, che molti considerano 'l'ambasciatore' del Carroccio a trattare sul tema, continuerebbero a ritmi piuttosto serrati. Come si assicura nel centrodestra. E nonostante il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto neghi che la Lega si interessata a cambiare davvero la legge elettorale. Se cio' dovesse avvenire, pero', mette le mani avanti Cicchitto, il suo partito direbbe no al proporzionale. E al Senato e' gia' pronto un ddl, primo firmatario il vicecapogruppo Gaetano Quagliariello, che propone in sostanza di rimpicciolire i collegi di Camera e Senato; di ''riformare, nel rispetto della Costituzione, il premio di maggioranza anche al Senato''; di vietare la possibilita' di presentarsi come capolista in tutti i collegi a meno che non si tratti del leader del partito. Il fatto, osservano altre anime del Pdl, e' che il Carroccio, soprattutto alla vigilia dei ballottaggi, avrebbe tutto l' interesse a 'smarcarsi' dai berlusconiani, anche sul tema legge elettorale, giocando, insomma, 'una sua partita' nella speranza di recuperare consensi. La realta', aggiungono, e' che se anche si dovessero perdere ballottaggi e referendum ''in pochi avrebbero interesse a cambiare realmente lo status quo'' visto che la Lega rischierebbe di perdere il federalismo; che il Pd dovrebbe probabilmente ''cedere il passo a Vendola'' e che ''tre quarti di quelli che sono ora in Parlamento rischierebbero (in caso di ritorno al voto di preferenza) di non venire rieletti''. E poi c'e' la gia' annunciata riforma economica da varare, quella che per la Corte dei Conti dovrebbe ammontare intorno ai 46 miliardi. Quale forza politica, si riflette, decidera' di farsene mai carico con il rischio di estrema impopolarita' che cio' potrebbe comportare? Quindi condannati a vita al 'Porcellum'? No, si replica nel Pd. Pur di superare l'attuale sistema elettorale, avverte il segretario del partito Pierluigi Bersani, ''noi siamo pronti a discutere con tutti''. La legge elettorale attualmente in vigore, rincara la dose Bersani, e' a dir poco ''scandalosa''.

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