ROMA – La minoranza Pd che fa capo a Gianni Cuperlo non si arrende: l’Italicum, legge elettorale modellata da Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, può e deve cambiare.
Tre essenzialmente i punti in cui l’ala cuperliana si prepara a dare battaglia: le liste bloccate (che vanno eliminate), la soglia per ottenere il premio di maggioranza al primo turno (che va innalzata) e la soglia di sbarramento per i piccoli partiti (che va abbassata).
La battaglia, però, si annuncia lunga. Perché ogni partito vorrebbe ritoccare qualcosa: Angelino Alfano che ha firmato il testo base e si è schierato con l’Italicum, chiede comunque di inserire le preferenze. Orecchio da cui è soprattutto Berlusconi a volerci non sentire.
Intanto, sull’ipotesi di un governo Renzi prima del voto Cuperlo consiglia al segretario di astenersi: “Lo sconsiglio”. La sensazione, però, è che Renzi si “sconsigli” da solo.