Legge Elettorale, Ncd apre al “sindaco d’Italia”. Camera calendarizza, è scontro

Camera dei deputati (foto Ansa)
Legge Elettorale, Ncd apre al “sindaco d’Italia”. Camera calendarizza, è scontro

ROMA – Legge elettorale, Matteo Renzi accelera e Nuovo Centrodestra apre al modello sindaco d’Italia. Intanto, però, anche la Camera calendarizza la discussione e restano tutti i dubbi su quando e come si inizierà a farla davvero.

Da una Renzi che punta a prendere in mano la situazione e a disegnare la sua legge. Il modello sembra piacere, almeno in questa fase, al Nuovo Centrodestra di Alfano. A parlare, intervistato da Radio 24 è Maurizio Lupi che spiega:

“La legge elettorale si deve fare, deve essere una legge bipolare e deve essere una legge che, come ha detto la Corte Costituzionale, ridia la possibilità ai cittadini di scegliere il proprio rappresentante. Bipolarismo subito, scelta da parte dei cittadini dei loro parlamentari, e abbiamo anche detto che siamo molto interessati all’ipotesi del modello Sindaco d’ Italia”

Insomma la disponibilità c’è e si somma a quella di Forza Italia che con Brunetta ribadisce la possibilità di fare l’accordo in una settimana. Più cauto il Movimento 5 Stelle che accusa i partiti di voler insabbiare la riforma e punta tutto sullo spostamento del progetto dal Senato alla Camera.

Perché l’altro fronte della riforma elettorale è tutto interno alle istituzioni. Senato o Camera? Al Senato la legge è già calendarizzata e languisce nella commissione presieduta da Anna Finocchiaro. La novità è che anche la Camera, il 10 dicembre, ha calendarizzato la riforma. E ora tocca ai presidenti Laura Boldrini e Piero Grasso trovare un accordo. Lo prevede la Costituzione e lo impone il buonsenso.

Renzi vuole che si inizi dalla Camera. Idem per M5s. Sul fronte Senato Finocchiaro non sembra intenzionata a cedere. La sola cosa davvero da evitare è lo scontro. Fa perdere tempo e rischia un grottesco effetto sabotaggio visto che, comunque, il passaggio nell’altra Camera è obbligatorio. In tutto questo l’appello di Giorgio Napolitano che dice basta alle “dannate polemiche elettorali” rischia di rimanere inascoltato.

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