Legge elettorale, Pd diviso: tanti pro-Mattarellum. Renzi teme trappole

Legge elettorale, Pd diviso: tanti pro-Mattarellum. Brunetta: "Impercorribile"
Legge elettorale, Pd diviso: tanti pro-Mattarellum. Brunetta: “Impercorribile”

ROMA – Dopo che si era registrato qualche spiraglio sul Mattarellum, la discussione sulla riforma della legge elettorale torna in alto mare. A pesare soprattutto le divisioni interne al Pd con i renziani sempre guardinghi su possibili tentazioni proporzionaliste nel partito e i governativi in allerta. Mentre il Pdl ribadisce il proprio “niet” al ritorno al sistema di voto precedente al Porcellum, una strada che Brunetta giudica “impercorribile“. Ma la partita è ancora tutta da giocare.

Tra i Democratici, per esempio, c’è chi pensa che Berlusconi potrebbe anche convertirsi al ritorno al Mattarellum ottenendo così un doppio risultato: avere una legge con la quale poter andare al elezioni anticipate e un sistema in grado, ancora più del Porcellum, di ridurre la rappresentanza degli alfaniani in Parlamento. Al momento, comunque, sembra difficile che qualcosa si possa muovere in tempo utile per evitare il pronunciamento della Consulta, che dovrebbe arrivare il 3 dicembre.

Il confronto tra e dentro i partiti proseguirà in vista della riunione dell’ufficio di presidenza della commissione Affari Costituzionali di mercoledì prossimo. Tra lunedì e martedì la senatrice renziana Isabella De Monte dovrebbe presentare un proprio odg per il ripristino del Mattarellum come “clausola di salvaguardia” in attesa delle riforme costituzionali. “Favoriamo una verifica sui numeri del Mattarellum”, è l’invito del senatore renziano Andrea Marcucci.

Anche se alla Camera le sfumature nell’area dei sostenitori di Renzi sono diverse. “Mi pare una semplificazione dire che i renziani sono per il Mattarellum. Quello è un sistema che non basterebbe a garantire la governabilità”, dice ad esempio Dario Nardella, deputato vicino al sindaco. I supporter di Renzi – si spiega – virando sul Mattarellum hanno voluto dare più che altro un segnale politico e far capire a chi avesse tentazioni proporzionaliste che anche dopo la bocciatura del doppio turno la partita per un sistema maggioritario non era chiusa.

Nel Pd è l’ala dei governativi a non vedere di buon occhio l’avanzare del fronte pro-Mattarellum, sul quale tornano a spendersi anche Gianni Cuperlo e Pippo Civati. Il Mattarellum “porta a larghe intese per sempre”, ribadisce il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, guadagnandosi le critiche di Roberto Giachetti, ancora impegnato in un lungo sciopero della fame anti-Porcellum. Una presa di posizione, quella del ministro, dettata anche dalla scommessa che il governo ha fatto sul fronte delle riforme: arrivare nel 2015 a una modifica costituzionale che avrebbe la sua conseguente legge elettorale, quasi certamente il doppio turno, sul quale potrebbe convergere anche il Pdl.

Ma la prudenza nell’area governista dei democratici nasce anche dalla preoccupazione che con una legge elettorale non più esposta alla bocciatura della Corte Costituzionale potrebbero crescere le tentazioni di chi vuole la fine del governo Letta e il voto anticipato.

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