Legge elettorale, scontro Pd-Pdl già sui ritocchi Porcellum. E sulla riforma?

Legge elettorale, scontro Pd-Pdl già sui ritocchi Porcellum. E sulla riforma?
Foto Lapresse

ROMA – Pd-Pdl, nuovo scontro all’orizzonte anche sulla legge elettorale. Se già sui ritocchi del Porcellum cominciano le scintille, figuriamoci quando si dovrà pensare a una riforma vera e propria. Se da una parte il Pdl vorrebbe ritocchi minimi (si dice per esempio di portare al 40% la soglia per ottenere il premio di maggioranza alla Camera e di introdurre analogo criterio anche al Senato), dall’altra il Pd chiede già da ora il ritorno al Mattarellum, o comunque una nuova legge elettorale il prima possibile.

Il vertice di maggioranza ha per ora stabilito che entro l’estate ci saranno le modifiche al Porcellum, prima di attuare una riforma vera e propria. E già qui il Pdl ha chiesto il premio di maggioranza al 40%, soluzione che non entusiasma il Pd. Dal governo Dario Franceschini ha invitato a minimizzare: “Abbiamo deciso che del merito e dell’ampiezza di queste norme di salvaguardia discuteremo in un secondo tempo. Le posizioni di partenza sono lontane, da chi pensa a modifiche minime a chi vorrebbe invece un cambio profondo. Eviterei di costruire polemiche” sulle parole di Brunetta. e della Commissione Politiche Europee della Camera

Pdl

Il primo a parlare di modifiche minime era stato Renato Brunetta, capogruppo Pdl alla Camera. Mariastella Gelmini ha detto chiaro e tondo “no al ritorno al Mattarellum”, mentre Renato Schifani ha detto “che non si può non rilevare che la Corte Costituzionale aveva bocciato il Porcellum”.

Il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, ha spiegato meglio con onestà qual è la situazione nel governo: ”Non sono ipocrita, non nascondo che al momento ci siano valutazioni differenti tra le forze politiche”.

Pd

Duri i senatori del Pd Andrea Marcucci, Rosa Maria Di Giorgi e Nadia Ginetti: ”Dopo anni di dibattito, non possiamo passare dal Porcellum al Porcellinum. Siamo contrari ad ipotesi di correzione dell’attuale sistema elettorale, che resta una pessima legge, non emendabile”. I tre nei giorni scorsi hanno presentato un disegno di legge, firmato anche dai senatore Felice Casson e Laura Cantini, che prevede il ritorno al Mattarellum. ”Se deve essere identificata una clausola di salvaguardia, il Mattarellum è più idoneo a scongiurare il rischio di ingovernabilità, che, invece, l’attuale sistema elettorale anche rivisto, in questo contesto politico, comunque amplificherebbe”.

Sulla stessa linea Michele Bordo, presidente della Commissione Politiche Europee della Camera: ”La norma di salvaguardia di cui si sta discutendo in queste ore tra le forze politiche che sostengono il governo, pensata per impedire il ritorno al voto con il porcellum, deve prevedere, insieme alla soglia da raggiungere per ottenere il premio di maggioranza, anche l’introduzione delle preferenze per impedire che i parlamentari continuino ad essere nominati e non scelti direttamente dai cittadini”.

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