Taglio dei seggi, soglia minima… Come cambierà la legge eletorale

ROMA – Cambiamenti in vista per la legge elettorale. Nella “bozza Violante”, in discussione tra partiti e governo, si prevede di rendere istituzionale il nome del candidato premier direttamente sulla scheda elettorale e di non basare il meccanismo della ripartizione dei seggi sulla coalizione. Ogni partito potrà quindi presentare un suo candidato premier. In assenza di accordi preventivi inoltre, la formazione del governo e il nome del premier potranno diventare oggetto di una trattativa dopo il voto.

Cinque i punti fondamentali che stravolgerebbero l’attuale legge elettorale:

Taglio dei seggi. La bozza in discussione prevede di passare da 630 deputati a 500 e da 315 senatori a 250. Restano invece 12 i seggi che saranno destinati agli italiani all’estero. Ci sarà invece la fine del bicameralismo perfetto che ha caratterizzato fino ad oggi il nostro Parlamento. Sarà introdotto il meccanismo della sfiducia costruttiva: un presidente del Consiglio non può essere “cacciato” se non esiste già un’alternativa. Prevista una differenziazione funzionale tra Camera e Senato.

Nomina e revoca. Al presidente del consiglio verranno assegnati nuovi poteri: per esempio quello di nominare e revocare i ministri e quello di chiedere al presidente della Repubblica lo scioglimento della Camera. La riforma prevede anche una modifica  rispetto all’elettorato attivo e quello passivo. Oggi servono 18 anni per votare i deputati e 25 per scegliere i senatori. Con la riforma ne basteranno 18 per votare anche i senatori.

Modello spagnolo. L’intesa di principio prevede una legge elettorale che gli esperti definiscono come mutuata dal modello tedesco e da quello spagnolo. Metà dei deputati infatti saranno eletti in collegi maggioritari uninominali come avviene adesso in Germania. A Berlino l’altra metà viene scelta con il metodo proporzionale. L’accordo fra i partiti prevede però di adottare il modello proporzionale spagnolo. A Madrid i deputati sono eletti con il proporzionale in collegi piccoli che ricalcano le province e con liste di candidati bloccati molto corte.

Premio governabilità. La nuova legge elettorale dovrebbe sancire la fine delle coalizioni “forzate” che hanno caratterizzato sia il Mattarellum che il Porcellum. La nuova legge prevede però che un partito o una coalizione indichino sulla scheda il nome del candidato alla presidenza del Consiglio. Viene inoltre cancellato il premio di maggioranza che scatta con qualsiasi percentuale di voti raggiunti e lo sostituisce con un mini premio di maggioranza da assegnare a chi riceve più voti.

Soglia minima. La nuova legge elettorale dovrebbe avere una soglia di sbarramento “importante”. Una norma che dovrebbe favorire nell’assegnazione dei seggi le formazioni politiche più consistenti a scapito di quelle minori. Pdl, Pd e Terzo Polo discutono se fissare l’asticella dello sbarramento al 4 o al 5 per cento.

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