ROMA – ''La casa sta bruciando: se non facciamo le riforme, scompariranno nell'incendio non solo i partiti ma anche il sistema democratico''. E' l'appello lanciato sulla riforma della legge elettorale, da Luciano Violante in una intervista al Corriere della Sera in cui spiega che ''cambiare la legge e' possibile, ma solo se partiamo prima delle elezioni di maggio''.
''Senza riforme – osserva Violante -, la somma di chi non vota e chi ha posizioni antisistema (Grillo e altri) puo' avere effetti deflagranti''. ''Ci sono le condizioni per andare avanti'', aggiunge poi l'esponente Pd avvertendo pero' che ''i non convinti sono in tutti gli schieramenti: alcuni per motivi rispettabili, altri perche' temono una vera competizione elettorale, collegio per collegio''.
Al momento, fa sapere inoltre Violante, ''non ci sono testi, ma sulla legge elettorale si discute di un sistema che elegga meta' dei parlamentari in collegi uninominali e meta' con liste proporzionali e resti per 'i migliori perdenti'. Sbarramento per chi non raggiunge una certa percentuale e premio (36 seggi) per chi ha i migliori risultati''. Un sistema, commenta, proporzionale ''molto corretto''.
E il bipolarismo? ''Ci sara' un nuovo bipolarismo – osserva -, fondato sull'alternativa tra i programmi e le idee. Mettiamo nel cassetto le coalizioni che hanno lo stesso avversario ma non lo stesso programma e che percio' non sono riuscite a governare''.