Legge stabilità, fiducia su art.1 alla Camera. Sindaci pronti alle dimissioni

La Camera dei deputati ha confermato la fiducia al governo sul primo dei tre articoli della Legge di Stabilità (Foto Lapresse)

ROMA – La Camera conferma la fiducia al governo sul primo dei tre articoli della legge di stabilità con 426 sì, 88 no e 21 astenuti. I sindaci hanno fatto sapere di essere pronti a dare le dimissioni in massa se la legge di stabilità non cambierà.

A votare contro la fiducia, oltre ai deputati di Lega e Idv, sono stati quelli delle minoranze linguistiche, di Noi Sud ma anche Paolo Vella del Pdl. Allo stesso partito appartengono 18 dei 21 astenuti, tra cui il coordinatore Ignazio La Russa. Ad essi si aggiungono Giuseppe Giulietti (Gruppo Misto) e Giancarlo Lehner (Pt).

La seconda chiama inizierà alle 15, la terza alle 18.

La votazione è palese ed avviene per chiamata: ciascun deputato sfila davanti al banco della presidenza e dichiara ad alta voce il proprio voto.

Intanto una delegazione dell’Associazione dei Comuni (l’Anci) ha annunciato al ministro dei Rapporti con il Parlamento Pietro Giarda il proposito di dimissioni di massa. ”Il ministro ha compreso la gravità della situazione – ha detto il presidente Anci, Graziano Delrio – non era autorizzato a dare risposte ma noi gli abbiamo detto che se la legge di stabilità uscirà così com’è dal Senato siamo pronti a dare le dimissioni in massa”.

Dopo la decisione del Governo di porre la fiducia sul testo, suscitando le proteste dell’Idv, alcune questioni ancora irrisolte vengono così rinviate al Senato. Tra i nodi ancora da sciogliere quello sull‘indicizzazione delle pensioni di guerra reversibili, quelle che ricevono i parenti dei nostri soldati deceduti nelle missioni di pace.

Altro punto critico è quello sulla Tobin Tax: da definire, in particolare, l’estensione dell’imposta agli operatori stranieri, l’esclusione dei disincentivi a danno degli operatori ad alta frequenza, l’uniformazione tra i mercati regolati e non regolati, la tassazione anche dei derivati.

Da affrontare anche la questione della deroga al patto di stabilità interno per i Comuni colpiti dalle alluvioni.

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