Legge Stabilità, Profumo: “No aumento orario prof”. Polillo: “Copertura trovata”

Francesco Profumo (Foto LaPresse)

ROMA – L‘orario dei professori non aumenterà nella legge di stabilità. Il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, lo ha assicurato dal palco del convegno ‘Il futuro del liceo classico’ organizzato a Torino dai licei Cavour e D’Azeglio.

Fiducioso anche Gianfranco Polillo, sottosegretario all’Economia, che ha detto: “Per evitare l’aumento delle ore in cattedra per i docenti dovevamo trovare una copertura alternativa, il nocciolo della questione era quello. E ci siamo riusciti”.

Profumo ha detto: “Non faremo l’intervento nella legge di stabilità, però si è aperta la discussione su questo tema e insieme alle componenti della scuola, le parti sociali e i partiti avvieremo un ragionamento di come dovrà essere la figura dell’insegnante del futuro”.

Secondo il ministro Profumo, infatti, ”l‘insegnante avrà ancora un ruolo importante nelle relazioni dirette con gli studenti e, quindi, nelle ore di lezione in classe, ma dovrà  anche avere una presenza diversa all’interno della scuola. Questo, fare una scuola più moderna, è ciò che ci chiedono gli studenti”.

Il ministro, riferendosi alle polemiche sulla spending review sollevate dal neo presidente dell’Upi Antonio Saitta, che nei giorni scorsi ha ipotizzato di spegnere il riscaldamento nelle scuole perché le province sono senza soldi, ha detto: ”Io credo che la scuola sia la priorità e quindi anche le politiche, sia dei territori che del governo, debbono tener conto di questo fatto. La proprietà delle scuole dell’infanzia, materne e primarie è dei comuni e quella delle scuole medie e superiori è delle province. Certamente incontrerò volentieri il presidente Saitta nei prossimi giorni. Mi sembra che si sia aperto un discorso con la Funzione pubblica, che è la relazione diretta”.

In un’intervista al Mattino Polillo ha dichiarato: “E’ passato al tavolo con i relatori della maggioranza il principio che ogni ministero non può scaricare i problemi di risorse sui dicasteri limitrofi”, spiega. Si resta alle 18 ore quindi ”anche perché il ministero dell’Istruzione ha accettato il principio e taglierà i 150-200 milioni di mancato introito per garantire il mantenimento del saldo della manovra. L’orario non aumenterà, posso dirlo almeno a questo punto con un gran margine di sicurezza”.

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