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ROMA – Legittima difesa: in Italia non si vuole licenza di uccidere ma diritto a non morire, sostiene il sen. Maurizio Gasparri, che sul tema è intervenuto anche nell’Aula del Senato per la dichiarazione di voto di Forza Italia: “E’ necessario modificare la legge del 2006 in materia di legittima difesa perché bisogna spostare il baricentro a favore delle vittime delle aggressioni della criminalità”.
“FI è stata la prima nella scorsa e in questa legislatura ad avanzare proposte di legge che in parte si rispecchiano nel testo giunto all’approvazione ma che, purtroppo, non ha accolto tutti i nostri emendamenti a favore delle vittime” ha aggiunto Gasparri.
“Si tratta comunque di un passo in avanti volto a porre fine alla doppia aggressione che viene subita da chi prima la subisce nella propria casa o nella propria attività e poi deve subire estenuanti processi che possono durare anni”.
“È anche volta a ricordare coloro che tentando di difendersi, come il gioielliere Torregiani, furono uccisi da criminali come Battisti.
“Chiediamo però allo Stato maggiore impegno, con stanziamenti e assunzioni per le forze di polizia che ancora mancano. Questa legge non sancisce la ‘licenza di uccidere’ ma il diritto di non morire nella propria casa o nel proprio negozio per mano di criminali. “Noi restiamo coerenti coi programmi del centrodestra, che hanno sempre fatto una scelta chiara in materia di legittima difesa e di sicurezza. Siamo coerenti in Parlamento e lo siamo sul territorio dove in sette regioni un centrodestra unito ha vinto”.
“E riteniamo che un governo culturalmente e politicamente omogeneo di centrodestra potrebbe fare su queste materie scelte ben più chiare e coerenti. L’attuale governo è infatti frenato da gruppi nei confronti dei quali ci vorrebbe davvero una legittima difesa, dialettica e democratica, per porre fine ai danni che stanno facendo all’economia”.