Legittima difesa, Gasparri propone: rafforzare la legge

di Marilena D'Elia
Pubblicato il 29 Aprile 2019 - 08:44 OLTRE 6 MESI FA
Legittima difesa, Maurizio Gasparri propone: rafforzare la legge

Legittima difesa, Gasparri propone: rafforzare la legge (foto d’archivio Ansa)

ROMA –  Per la legge sulla legittima difesa, approvata dal Senato il 28 marzo  e promulgata il 26 aprile  dal Presidente della Repubblica  il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha presentato una proposta per rafforzarla.

 “In materia di legittima difesa bisogna cogliere gli spunti offerti dal Presidente della Repubblica con la sua lettera e rafforzare il provvedimento.”, ha detto il senatore forzista

La promulgazione della legge è stata contestualmente accompagnata da alcune osservazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che le ha inviate in una lettera  ai presidenti di Camera e Senato e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Vi si rimarca essenzialmente che il ruolo dello Stato nella tutela dei cittadini resta primario, ma il Presidente segnala anche due punti critici, uno che riguarda il  gratuito patrocinio per la persona costretta aggredita, l’altro che riguarda la sospensione condizionale della pena per l’aggressore.   

In merito al primo nodo  si è così espresso Gasparri:

“Al di là delle interpretazioni strumentali che alcuni danno, con l’obiettivo di vanificare una normativa indispensabile per garantire la sicurezza dei cittadini, Mattarella dice che bisogna garantire che le spese di giudizio poste a carico dello Stato siano previste anche nei casi di legittima difesa fuori dal domicilio.”

Il senatore così continua a proposito del secondo punto critico:

“Inoltre la lettera afferma che bisogna prevedere che la sospensione condizionale della pena sia subordinata al risarcimento del danno alla persona offesa, anche in caso di rapina o aggressione per strada, reati che potrebbero essere esclusi dalla legge appena approvata.”

Le osservazioni di Mattarella hanno avuto il loro seguito in ben più che un semplice commento. Per rendere concreti i suggerimenti del Presidente il senatore Gasparri ha infatti presentato una proposta di legge volta a rendere più completa e efficace la legge sulla legittima difesa

“Ho presentato una proposta di legge per inserire queste due ipotesi affinché si possa rafforzare la legge sulla legittima difesa. E mi aspetto che questa mia proposta di legge sia approvata con immediatezza” Otterremmo così due risultati, rispetteremmo l’indicazione del Presidente Mattarella e renderemmo ancora più forte e incisiva la legge sulla legittima difesa. Chiederò un approvazione lampo di questa mia proposta di legge”, ha detto Gasparri.

Nel sottolineare il sostegno alla legge dato dal suo partito, il senatore continua:

“Forza Italia, coerente custode del programma del centrodestra, ha sostenuto la legge sulla legittima difesa. Abbiamo votato a favore ma avevamo chiesto, con precisi emendamenti, sia alla Camera che al Senato, una legge ancora più incisiva. Mi pare che le osservazioni che arrivano dal Quirinale, lungi dal mettere in discussione l’impianto della legge, chiedano semmai ancora maggiore severità, equiparando le violazioni che vengono subite da un cittadino nel proprio domicilio, a quelle che si verificano in altri luoghi. O i vari tipi di reato che si possono consumare, quali delle rapine violente. Serve quindi inasprire la norma sulla legittima difesa, come Forza Italia ha sempre chiesto.”

Il senatore sottolinea il ruolo primario dello Stato nella tutela della sicurezza dei cittadini, quanto sarebbe opportuno il poliziotto di quartiere, ma anche la mancanza di organici nelle Forze dell’Ordine:

“Si può quindi integrare il lavoro svolto  ed ampliare il campo delle sanzioni e delle misure che devono tutelare ancora di più la sicurezza dei cittadini, senza dimenticare -dice il senatore- che ci vorrebbero quei poliziotti e quei carabiniere di quartiere di cui questo governo non si sta occupando. Niente organici in più per le forze dell’ordine, con quartieri e città intere abbandonati al loro destino”.

E conclude il senatore:

“La legittima difesa serve ma la presenza dello Stato serve ancora di più”.

La nota del Quirinale del 26 aprile che riporta il testo della lettera del Presidente della Repubblica.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge recante modifiche al codice penale e in materia di legittima difesa ed ha contestualmente inviato una lettera ai Presidenti del Senato della Repubblica, Maria Elisabetti Alberti Casellati, della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.

Qui di seguito il testo:

«Ho promulgato in data odierna la legge recante: “Modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa”.

Il provvedimento si propone di ampliare il regime di non punibilità a favore di chi reagisce legittimamente a un’offesa ingiusta, realizzata all’interno del domicilio e dei luoghi ad esso assimilati, il cui fondamento costituzionale è rappresentato dall’esistenza di una condizione di necessità.

Va preliminarmente sottolineato che la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l’azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia.

L’art.2 della legge, modificando l’art.55 del codice penale, attribuisce rilievo decisivo “allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto”: è evidente che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta.

Devo rilevare che l’articolo 8 della legge stabilisce che, nei procedimenti penali nei quali venga loro riconosciuta la legittima difesa “domiciliare”, le spese del giudizio per le persone interessate siano poste a carico dello Stato, mentre analoga previsione non è contemplata per le ipotesi di legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio.

Segnalo, infine, che l’articolo 3 della legge in esame subordina al risarcimento del danno la possibilità di concedere la sospensione condizionale della pena, nel caso di condanna per furto in appartamento o per furto con strappo ma che lo stesso non è previsto per il delitto di rapina. Un trattamento differenziato tra i due reati non è ragionevole poiché – come indicato dalla Corte costituzionale, nella sentenza n. 125 del 2016 – “gli indici di pericolosità che possono ravvisarsi nel furto con strappo si rinvengono, incrementati, anche nella rapina”».

  Roma, 26/04/2019