Una noia in meno per Berlusconi, neo presidente della Consulta annuncia: “Decisione sul legittimo impedimento rinviata a gennaio”

Pubblicato il 10 Dicembre 2010 - 11:37 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Cambia il presidente della Corte Costituzionale e slitta la decisione della Consulta sul legittimo impedimento. In conferenza stampa il nuovo presidente Ugo De Siervo ha detto che la Corte Costituzionale rinvierà l’udienza (e quindi non solo la decisione) sul ‘legittimo impedimentò il prossimo gennaio.

L’udienza era invece prevista per il 14 dicembre, proprio il giorno in cui, in Parlamento, si voterà la fiducia al governo. La decisione, ha detto De Siervo, è stata presa per ”giudicare in un clima piu’ tranquillo” vista la concomitanza con il voto di fiducia al governo in Parlamento.

Il rinvio formale dell’udienza pubblica sul legittimo impedimento sarà deciso dalla Corte il prossimo 14 dicembre, quando il collegio si riunirà per la prima volta. Tuttavia De Siervo già anticipa che lo slittamento sarà probabilmente per la data dell’11 gennaio o per quella del 25. Duplice il beneficio che si avrebbe da questo rinvio: da una parte consentire agli avvocati – parlamentari del premier Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo – di partecipare all’udienza pubblica, visto che il 14 dicembre sono impegnati alle Camere per il voto di fiducia al governo. Inoltre, in questo modo ”si avvicina il momento dell’udienza pubblica a quello della decisione” della stessa Corte. Infine, sottolinea De Siervo, ”ci allontaniamo da un clima politico abbastanza surriscaldato”.

Una buona notizia, quindi, per Silvio Berlusconi. La concomitanza del voto di fiducia e della decisione sul legittimo impedimento, infatti, creava più di un cruccio nella mente del Cavaliere. Il perché è presto detto. La Consulta si deve esprimere sulla legittimità costituzionale della legge che permette a premier e ministri di rinviare i processi in caso di “improrogabili impegni di governo”. Se il 14 Berlusconi non dovesse ottenere la fiducia o se la Consulta avesse bocciato il legittimo impedimento, il premier si sarebbe dovuto recare in Tribunale e prendere parte ai processi che lo vedono imputato: Mills, Mediaset e Mediatrade.

Rinviando la decisione sul legittimo impedimento a gennaio, invece, Berlusconi ha un cruccio in meno. Pur non ottenendo la fiducia in Parlamento, ad esempio, Berlusconi sarebbe comunque “protetto” rispetto ai suoi processi anche in caso di un rimpasto o di un Berlusconi bis. E avrebbe tempo un altro mese per rimanere “immune”.

De Siervo: offensivo dire che siamo di parte. E’ ”inaccettabile”, oltre che ”sbagliato e particolarmente offensivo” dire che la Corte Costituzionale ”abbia orientamenti precostituiti’. Lo ha detto il neoeletto presidente della Consulta Ugo De Siervo, nel corso della conferenza stampa successiva alla sua elezione.

“Non è regalo al premier”. Il rinvio a gennaio dell’udienza sul ‘legittimo impedimento’ non e’ un ”regalo” al premier Silvio Berlusconi, i cui tre processi (Mills, Mediatrade e Mediaset) sono rinviati almeno fino all’ottobre 2011 proprio grazie alla legge che la Corte Costituzionale dovra’ giudicare. Lo assicura il neoeletto presidente della Consulta, Ugo De Siervo.

”Non regaliamo niente a nessuno”, risponde ai cronisti in conferenza stampa De Siervo. ”Questo mese in piu’ e’ indifferente e non cambia nulla”. Anche perche’ – fa notare – ”altri hanno argomentato che invece si vuole tenere per un mese il presidente Berlusconi sotto la spada di Damocle”. ”Credo che questa decisione sara’ significativa”, ammette De Siervo nell’auspicare che ”non ci saranno letture politicizzate” sul verdetto che verra’ dalla Corte. Lo slittamento a gennaio (probabilmente l’11, in concomitanza con la decisione sui referendum) avverra’ – ripete il neo presidente – ”per evitare un eccesso di sovraccarico mediatico” vista ”la curiosa coincidenza con il voto di fiducia alle Camere”.

In gennaio ”il clima esterno sara’ meno infuocato rispetto al 14 dicembre, quando verrebbero a coincidere due dimensioni diverse, quella politica e quella della Corte, che e’ bene che non vengano confuse”. La Corte – ribadisce – e’ certamente ”sensibile al fatto di non essere confusa con un organo politico: preferiamo giudicare in un clima piu’ tranquillo”.