MILANO – Lele Mora ha bisogno di soldi e dal carcere scrive all’amico più caro e generoso di sempre. “Cario Silvio, ho bisogno urgente di qualche milioncino”. Incipit immaginario di una lettera che Mora conferma ai magistrati di aver scritto. Destinatario, Berlusconi. Data della missiva, 12 novembre, ossia il giorno stesso delle dimissioni dell’ormai ex premier. Timing un tantino sbagliato.
La lettera però non ha lasciato il carcere dove Mora è detenuto. Della missiva ha parlato lo stesso talent scout, in cella dal giugno scorso per bancarotta, ai pm di Milano in un interrogatorio lunedì scorso, nel quale ha spiegato di aver inviato una lettera sabato scorso all’ex premier chiedendogli un ulteriore aiuto economico, affinché possa risarcire il fallimento della Lm Management. Mora aveva già raccontato di aver ricevuto da Berlusconi in passato circa 2,8 mln di euro.
Mora, che ha già patteggiato 4 anni e 3 mesi per bancarotta, nei giorni scorsi ha chiesto di essere sentito dai pm Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci, titolari anche di altre due inchieste sempre per bancarotta a carico dell’impresario dei vip. I pm lo hanno interrogato lunedì scorso e in quell’occasione Mora, che ha detto di aver sperperato tutti quegli 8,5 milioni di euro che avrebbe distratto dalle casse societarie, ha spiegato di aver inviato una missiva a Berlusconi sabato scorso per chiedergli un aiuto economico per poter risarcire la curatela fallimentare della sua società, fallita nel giugno 2010. La lettera, però, non è stata rintracciata dai pm, poiché è stata sospesa nelle scorse settimane la ‘censura’ della posta dell’impresario.
Il talent scout aveva gia’ raccontato negli interrogatori di luglio di aver ricevuto in prestito da Berlusconi quasi 3 milioni di euro (per la precisione 2 milioni 850 mila) attraverso il manager Giuseppe Spinelli. Parte di quei soldi, quasi 1,2 milioni di euro, sempre secondo la versione di Mora, sarebbe stata ”trattenuta” dal direttore del Tg4 Emilio Fede (indagato per concorso in bancarotta), a cui lui dunque avrebbe pagato una ”costosa intermediazione”. Poi, sempre negli interrogatori di luglio, l’impresario aveva detto anche di aver chiesto anche altri ”3 milioni di euro” nell’ottobre 2010 a Berlusconi, ma l’allora premier gli avrebbe risposto che non poteva piu’ aiutarlo, anche perche’ in quel periodo era ‘esploso’ sui media il caso Ruby. Mora ha presentato un’istanza per chiedere di andare ai domiciliari, su cui il gup potrebbe decidere nel pomeriggio. I pm hanno dato parere contrario, sollecitando comunque una perizia medica, se vorra’ il gup, poiche’ Mora dice di star molto male in carcere e di avere anche intenzioni suicide. I pm pero’ sarebbero d’accordo a che venga rimesso in liberta’ prima che la condanna diventi definitiva (e non ai domiciliari come chiede la difesa), se manterra’ gli ‘impegni assunti’: consegnare una sua Mercedes alla curatela fallimentare e rinunciare alla residenza svizzera.