FIRENZE – “Mai più inciuci e larghe intese, recuperare i voti dati al Movimento 5 Stelle e anche quelli dei delusi dal Pdl. Al lavoro su Europa, lavoro ed educazione. Riforma della giustizia e legge elettorale come per i sindaci”: sono questi i punti fermi di Matteo Renzi, enunciati alla convention fiorentina alla Stazione Leopolda.
Per Renzi la decadenza di Silvio Berlusconi non comporterà la caduta governo. Ma per il sindaco di Firenze serve una legge elettorale per cui chi governa è per cinque anni responsabile: mai più larghe intese e questo non significa essere contro il governo, ma il sistema va modificato e noi dobbiamo essere custodi dell’alternanza”.
“Porcellum o porcellinum? Io dico che una legge elettorale che funziona è quella dei sindaci. Serve una legge elettorale che abbia tre caratteristiche: alla fine del voto sai chi ha vinto, quello che ha vinto deve avere i numeri in parlamento per governare e quello che governa è per cinque anni responsabile. Mai più larghe intese. Se per caso ci capita di vincere queste primarie noi siamo i custodi del superamento del bicameralismo perfetto, via il senato e sì alla camera delle autonomie. Subito via le province, ha ragione Graziano (Delrio, ndr).
Per Renzi bisogna fare anche una riforma della giustizia. Porta l’esempio di Silvio Scaglia, il fondatore di Fastweb che ha passato tre mesi in carcere e nove mesi in custodia cautelare ai domiciliari per un’accusa di truffa da cui alla fine è stato prosciolto. “È l’ora di farla finita con la giustizia ad personam”, ha detto annunciando che in una prossima convention saranno presentate proposte per la riforma della giustizia. “Dobbiamo finirla con chi in questi anni ha proposto una giustizia ad personam ma allo stesso tempo dobbiamo dire cosa pensiamo noi al riguardo”.
“Noi parliamo di futuro per questo qui non abbiamo parlato di Berlusconi. Vorrei anche dire che noi dobbiamo definirci, non possiamo permettere agli altri di definirci oggi un autorevole esponente del centrodestra che dice io e Alfano non abbiamo litigato, il nostro nemico è Renzi. Ecco è l’errore che ha fatto la sinistra, di definirsi sulla base del nemico. Noi siamo definiti dai nostri amici, da chi siamo noi, da ciò che vogliamo portare avanti”.
“Sarà una rivoluzione della semplicità, sarà la semplificazione che deve essere fatta in politica. Non è la Leopolda strana, sono strane le cose che sono lì fuori. La vera strada è la semplicità: parlare chiaro a tutti, non avere la puzza sotto il naso parlare di politica in maniera semplice. La speranza non va riposta in una persona sola ma non si può avere paura della leadership, non è una parolaccia. Non credono che io sia in grado di avere un pensiero solo, allora c’ho il guru. Questo gruppo di persone non ha guru, capisco ci restiate male ma è gruppo di persone e idee che si confronta. Non ci sono le correnti dei cognomi ma le correnti delle idee, e la prima ad essere rottamata sarà la corrente dei renziani”.
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