Letta, le palle d’acciaio girarono a 1000 all’ora. Storia di una frase mai detta

Enrico Letta
Enrico Letta (foto Ansa)

ROMA  – Una giornata intera a discutere delle “palle d’acciaio di Enrico Letta”. Palle che girano a mille all’ora, che aprono tutti i giornali e scatenano commenti e battute da parte di leader politici come Beppe Grillo o esponenti di primo piano come Renato Brunetta. Tutti a ironizzare, commentare e sbeffeggiare il premier. Peccato, e lo si scoprirà solo dopo fiumi di inchiostro, hashtag su Twitter e commenti, che quelle palle d’acciaio Letta non ha mai detto di averle.

Col senno di poi è persino ovvio: non è espressione che in nessun modo attiene al vocabolario di Letta, a meno di non volersi aggrappare a quelle “pezze al…” accennate e autocensurate dallo stesso Letta in una conferenza stampa di qualche giorno fa. Invece là per là una semplice licenza di un giornalista di Dublino è diventato un fatto. Senza che nessuno abbia fatto una domanda, un tentativo di verifica.

Tutto inizia nella tarda mattinata di giovedì. Letta è a Dublino e concede un’intervista al giornale irlandese “Irish Times”. Attorno alle 14 l’Ansa lancia un primo dispaccio con le parole di Letta. Il titolo è sobrio: “Letta, cosa pensano di me in Ue? Ho tirato fuori ‘attributi'”. Ma nel testo compare l’espressione “balls of steel”, palle d’acciao, che il giornale attribuirebbe al premier.

Da quel momento è tutto in discesa. L’Ansa scrive Letta palle d’acciaio e tutti i giornali online, compreso BlitzQuotidiano, riportano. Letta è in altre faccende affaccendato, o magari è persino divertito. Sta di fatto che passano le ore senza una smentita e le palle d’acciaio diventano un fatto oltre che un hashtag su Twitter.

Nessuno, insomma, controlla. E i politici nel frattempo commentano. Lo fa Renato Brunetta che spiega: “Letta palle d’acciaio? I lavoratori dell’Ilva gliele fonderebbero volentieri”. Da Brunetta a Grillo, cambia l’avversario politico ma non la sostanza. Sul blog del leader M5s arriva “Letta ballista d’acciaio”. 

Su Twitter è un fiorire di “braghe calate”, paragoni con Iron Man  e Jeeg Robot. Alla fine sempre su Twitter Letta si rivolge direttamente a Grillo e rimette le cose apposto: “Segnalo che è tutta una traduzione idiomatica”. Segue comunicato della presidenza del Consiglio con tanto di Letta “allibito per un cortocircuito”. Insomma abbiamo scherzato. Per un’intera giornata a scrivere, commentare, raccontare di un fatto che mai è stato tale.

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