Letta (Pd): “Taglio tasse Berlusconi? Solo slogan, costerebbe 20-30 miliardi”

Enrico Letta

Il Pd non crede alla proposta del premier Silvio Berlusconi di ridurre le tasse nel 2010. «È Il solito annuncio elettorale», commenta in un’intervista su la Repubblica il vice segretario del Pd, Enrico Letta, secondo il quale il taglio delle tasse è «una cosetta, a grandi spanne, da 20-30 miliardi di spesa».

A Letta il premier sembra il dottor Stranamore: «Berlusconi che annuncia un’altra volta “taglierò le tasse” mi ricorda tanto Peter Sellers. Noto la cautela del Tesoro che già rinvia tutto all’anno prossimo. Il che, a maggior ragione, mi puzza di campagna elettorale».

Secondo Letta, si tratta di uno «slogan elettorale» in vista delle elezioni regionali dal momento che Berlusconi «ha avuto 8 anni di tempo per realizzare le promesse e non s’é visto nulla». Diversamente da quanto accade in Francia, «dove il governo ha messo al centro la crisi», secondo il vicesegretario del Pd, «la priorità di Berlusconi rimane la giustizia e sull’economia zero».

La priorità per il Pd, invece, è di «portare dal 23% al 20% l’aliquota per la grande maggioranza dei lavoratori dipendenti».

Quanto alle riforme, il Pd attende le «risposte più urgenti sul Welfare» e si concentra su tre punti chiave: «Riforma degli ammortizzatori sociali, cassa integrazione da estendere anche alle piccole imprese e una no-tax area per dieci anni nel Mezzogiorno».

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