Rimpasto. 5 ministri da “rottamare”: Saccomanni, Lupi, Carrozza, Cancellieri…

Letta-Renzi e il nodo rimpasto: 5 ministri da "rottamare" da Saccomanni a Lupi
Letta-Renzi e il nodo rimpasto: 5 ministri da “rottamare” da Saccomanni a Lupi

ROMA – Letta-Renzi e il nodo rimpasto: 5 ministri da “rottamare” da Saccomanni a Lupi. E’ previsto per domani l’atteso confronto Letta-Renzi per sottoscrivere il “contratto di coalizione”, come lo chiama il sindaco, “Impegno 2014”, preferisce il premier: un tagliando politico che ponga le condizioni per definire un programma e un orizzonte temporale che a parole esclude qualsiasi ipotesi di rimpasto, nonostante il restringimento del perimetro della maggioranza e il cambio della guardia alla segreteria Pd.

Rimpasto è un termine che Matteo Renzi cerca di evitare come la peste per non dare l’impressione di sferzare il governo solo per qualche poltrona, per tenere le mani libere e non logorare l’immagine di leader nuovo e alieno dai giochi di Palazzo. Ma, prendiamo solo il caso più rilevante, dopo il pasticcio degli scatti di anzianità degli insegnanti, non è così agevole difendere l’operato del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni che si è dichiarato un mero esecutore.

E infatti, giusto oggi, il renziano Dario Nardella è ripartito all’attacco con la richiesta di un “ministro politico” al Mef (Tesoro). Richiesta che contraddice l’assicurazione tassativa di Renzi di non voler più chiedere la testa di un ministro (come successe nel caso Cancellieri). E del resto, il “tecnico” ex Banca d’Italia è un pezzo da 90 del Governo: sostituirlo non vuol dire solo rimpasto, ma crisi, con qualcuno dell’entourage di Renzi che si spinge (fonte Huffington Post) a prefigurare, a quel punto, un’assunzione di responsabilità piena da parte del sindaco, leggi il suo ingresso a Palazzo Chigi.

Scenari, retroscena. Tuttavia il problema dei ministri rottamabili esiste, difficile che non se ne parli nel confronto Renzi-Letta. Carlo Tecce sul Fatto Quotidiano ne individua addirittura 5. Anche perché, in tema di rimpasto light, avanzano 5 sottosegretari, due viceministri e poi forse un altro paio di caselle che Renzi potrebbe rivendicare. Detto di Saccomanni, nel mirino è finito il titolare all’Agricoltura Nunzia De Girolamo (le intercettazioni “rubate” rivelano un modus operandi più consono a un capobastone che a un membro del Governo): contro di lei è già pronta una mozione parlamentare 5 Stelle mentre la magistratura indaga.

Anche il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha pagato la scellerata operazione degli scatti degli insegnanti in coppia con il Tesoro: la sua credibilità alla guida del ministero è ridotta al lumicino. Nonostante sia riuscita a resistere al suo posto  a causa della figuraccia sul caso di Giulia Ligresti, non può dormire sonni tranquilli il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. E’ per questo, malignano dal Fatto Quotidiano, che per rimanere al suo posto le sta inventando tutte, con un iperattivismo che desta sospetti : come l’introduzione del reato di omicidio stradale, tema sentito e popolare ma che contrasta con l’impegno a svuotare le carceri e ridurre i reati per cui si finisce dietro le sbarre.

Infine Maurizio Lupi: sul ministro di Trasporti e  Infrastrutture si stanno addensando minacciose nuvole giudiziarie, dalle grandi navi a Venezia, al gasdotto dell’Adriatico. Dovrà replicare oggi in Parlamento a chi lo accusa di non  aver visto uno straccio di documento interministeriale che autorizzi l’aumento dei pedaggi autostradali. A proposito di fuoco amico: con un’altra interrogazione parlamentare, firmata Alessia Rotta (Pd), si chiedono lumi sulla sua  richiesta all’Anas, in veste di ministro, per far assumere come dirigente a 90 mila euro l’anno il dottor Bonaduce, giornalista pubblicista.

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