ROMA – Stop soldi ai partiti in Cdm: Enrico Letta anticipa Grillo e Renzi con un tweet. Lo aveva annunciato due giorni fa nel discorso per ottenere la fiducia alle Camere: oggi, venerdì 13 dicembre la misura entra in Consiglio dei Ministri. Il flash delle agenzie dà conto di un tweeet del presidente del Consiglio Enrico Letta e di un’accelerazione improvvisa del Governo, sollecitato non solo dalla richiesta pressante dell’opinione pubblica, dall’incalzare dell’opposizione grillina, ma anche dalla sfida in casa del neo-segretario Matteo Renzi che aveva parlato di una “sorpresina” prevista per domenica prossima, in occasione della Assemblea Pd.
Avevo promesso a aprile abolizione finanziamento pubblico ai partiti entro l’anno. L’ho confermato mercoledì. Ora in Cdm manteniamo la promessa (Tweet di Enrico Letta)
Sempre via twitter si erano confrontati appunto Renzi e Grillo, con il primo ben intenzionato a stanare l’avversario legando il taglio alle risorse della Casta all’appoggio per una soluzione vera nella riforma della legge elettorale. Enrico Letta, visto l’impantanamento parlamentare della cancellazione dei rimborsi elettorali, proverà a forzare la mano attraverso un decreto (difficile perché non vi sarebbero i crismi della necessità e dell’urgenza). E dovrà superare le fisiologiche resistenze dell’apparato che non può non considerare stipendi, affitti e spese vive.
Intanto però la suggestione di rinunciare ai soldi pubblici previsti dal 2014 ha messo in allarme il Nazareno. Il Pd ha circa 200 dipendenti, 157 dei quali direttamente a carico per un totale di dieci milioni di euro l’anno. A cui bisogna aggiungere la sede del Nazareno (600 mila euro), il quotidiano Europa, Youdem tv… «Se quei soldi non arrivano chiudiamo baracca e burattini» è la paura che da ieri serpeggia tra i dipendenti di un partito che, per il 2013, prevede di spendere 40 milioni. Senza il contributo pubblico atteso per luglio verrebbero meno circa 25 milioni e anche gli stipendi sarebbero a rischio. (Monica Guerzoni, Corriere della Sera)
A conferma del buon andamento del Consiglio dei Ministri in merito alla cancellazione del finanziamento pubblico, e per restare alla battaglia dei tweet, bisogna menzionare quello entusiasta di Gaetano Quagliariello, ministro delle Riforme ex berlusconiano e ora Ncd, che scrive:
E’ (sic) una è andata: abolito il finanziamento pubblico ai partiti! Ora avanti con riduzione del numero dei parlamentari. Ecco i fatti. (Tweet di Gaetano Quagliariello)
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