“Libero” attacca: Fini “sbloccacricca”, ecco la verità sulla piscina di Piscicelli. E Gianfranco querela

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Gianfranco Fini

Il Giornale chiama, Libero risponde e Gianfranco Fini querela. Nella giornata di ieri il quotidiano di Vittorio Feltri ha attaccato nuovamente il presidente della Camera dicendo che il suo staff a Montecitorio avrebbe aiutato Francesco De Vito Piscicelli, (socio di Diego Anemone e tristemente “celebre” per essere stato intercettato mentre sghignazzava la notte del terremoto in Abruzzo, il 6 aprile 2009) ad ottenere i soldi per la costruzione di una piscina a Valco San Paolo per i mondiali di nuoto a Roma. Il quotidiano di Belpietro oggi riprende la notizia e la “arricchisce” di particolari e di intercettazioni in un articolo dal titolo “Fini, lo sbloccacricca”. E Fini annuncia querela.

“Libero” oggi ricorda che su quella piscina, costruita “a metà” da Piscicelli, c’è un’indagine della magistratura per “truffa in danno allo Stato”.  Ovvero Piscicelli si sarebbe intascato 1,5 miliardi di euro per costruirla (erogazione di soldi che “Libero” dà per scontato sia stata “favorita dall’intervento dello staff istituzionale di Fini”), e poi avrebbe lasciato incompiuta l’opera.

Non solo. Il giornale di Belpietro racconta che “prima di arrivare alla segreteria del presidente della Camera”, Piscicelli sarebbe andato a cercare il finanziamento da alcune banche, tra cui Unicredit che, però, gli rifiutarono il prestito perché avevano già sentito che la magistratura stava aprendo un’indagine sugli appalti per i mondiali di nuoto. “Quei soldi che le banche prudenzialmente non erogarono, scrive “Libero”, furono ottenuti da Piscicelli grazie a due visite alla Camera negli uffici di Fini”.

Sempre nell’articolo di Libero, inoltre, si afferma che i problemi con quella piscina nacquero in corso d’opera. “Ora ci tocca smontarla” avrebbe detto Piscicelli al suo collaboratore. In poche parole, la piscina aveva dei problemi strutturali, non è un caso che non sia mai finita e che ora sia stata abbandonata a sè stessa. Dei problemi strutturali se ne sono accorti anche i Ros che in un rapporto accusano anche Piscicelli di aver dato 5 mila euro e la promesso di un grosso incarico all’ispettore della sicurezza del cantiere, Giampaolo Gandola, per fargli chiudere “più di un occhio” sui gravissimi problemi di stabilità della piscina. Come avrebbe fatto Piscicelli? Tramite Fabio De Santis, uno dei capi della “cricca degli appalti”. Libero riporta anche le intercettazioni tra i due: “Un cantiere messo così male – dice Gandola – non l’ho mai visto in vita mia (…) Qui finiamo tutti a Regina Coeli”. De Santis cerca di calmarlo: “Pierpà lo so, abbi pazienza solo”. E Gandola capisce: “Cerca di richiamarmi… magari… con qualche bella notizia… qualche bell’incarico”.

Pronta la replica del presidente della Camera che, attraverso un comunicato del suo portavoce, ha annunciato querela contro il direttore Maurizio Belpietro. ”Le reiterate falsità che quest’estate hanno alimentato la campagna diffamatoria di ”Libero” contro il presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini – si legge nel comunicato – culminano oggi in un articolo in cui, pur di denigrarlo, si strumentalizzano gli atti di un procedimento penale che non lo ha mai nemmeno sfiorato. Per queste ragioni l’avvocato Giulia Bongiorno ha ricevuto mandato per proporre querela contro il direttore del quotidiano ”Libero” ed ogni altro responsabile della grave diffamazione”.

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