Salva-Lodo, ‘Libero’ e ‘Giornale’ contro Berlusconi: “Che figuraccia”

ROMA – I quotidiani di destra ‘Libero’ e ‘Il Giornale’ se la prendono con Silvio Berlusconi. Reo, a loro dire, di avergli fatto fare una figuraccia. Il ragionamento è: ma come? Noi ti avevamo difeso la norma “salva-Fininvest” e tu alla fine, con un colpo di scena, la togli? E allora entrambi i quotidiani hanno deciso di far sapere al “capo” la propria delusione.

‘Libero’ dedica a questo dolente tasto proprio l’apertura, in cui si legge: “Poveri noi, che figuracce”. ‘Il Giornale’ invece gli dedica l’editoriale di Vittorio Feltri che recita: “Elettori delusi, e hanno ragione”.

Sul ‘Giornale’, Sallusti ci va con la mano leggera: “Il premier ha perso una battaglia giusta su cui nessuno ha voluto metterci la faccia. Non il Pdl, non la Lega, non i ministri (Tremonti in testa). E’ stato un fuggi fuggi generale, in ossequio all’aria che tirava dal Quirinale (che minacciava di non firmare la manovra), ai magistrati (il Csm aveva annunciato barricate), alle opposizioni. E’ vero, la proposta era ardita e discutibile (nei tempi) come quasi tutte le cose fatte in vita da Berlusconi. Ma nessuno si è chiesto se era utile“.

Mentre Feltri affonda di più il colpo e attacca pesantemente la manovra con la tecnica della lettera del lettore: “Quando un governo, un qualsiasi governo di un qualsiasi Paese, inasprisce le tasse per motivi più o meno validi, la protesta dei cittadini scatta automaticamente. Quindi il mugugno dei lettori, che hanno sommerso la redazione del Giornale, con una valanga di fax e altro genere di missive, non ci stupisce affatto. E’ normale. Direi giusto“.

Su ‘Libero’ Maurizio Belpietro se la prende con i collaboratori del premier che andrebbero “licenziati”: “Probabilmente dunque è giusto il fine che si intendeva raggiungere infilando il cavillo dentro la manovra finanziaria. Ma il modo in cui lo si è fatto e il momento in cui si è deciso di farlo sono decisamente sbagliati e infatti hanno suscitato un tal baccano da costringere il governo a una marcia indietro. Il risultato è una figuraccia che non serve a nessuno, peggio, serve a chi hai nteresse a mandare a gambe all’aria questa maggioranza. Non sappiamo chi siano i consiglieri che hanno suggerito al premier il provvedimento, ma nei suoi panni li licenzieremmo subito in quanto non gli hanno reso un buon servizio, bensì lo hanno esposto soltanto a una pessima mossa“.

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