Soldati italiani in Libia? La Russa: “Dipende dall’Onu”. Bossi: “No, poi scappano qui”

Pubblicato il 8 Marzo 2011 - 19:11 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi

ROMA – La pensano diversamente sull’invio dei soldati in Libia il ministro Umberto Bossi e il ministro Ignazio La Russa. Il ministro della Difesa aveva ricordato che ”l’opzione militare in Libia non può appartenere all’Italia, ma ad organismi internazionali come Nato e Onu. Noi potremmo anche intervenire ma ma non sarà una decisione unilaterale”.

Le Russa ha poi ricordato il forte impegno militare per le operazioni umanitarie e di evacuazione. Con aerei e navi, ha spiegato La Russa, ”sono stati evacuati dalla Libia 820 civili di varie nazionalità, di cui 277 italiani”. Altre due navi (un cacciatorpediniere ed un pattugliatore) sono poi impiegate per la sorveglianza marittima e il concorso alla sorveglianza aerea. Il dispositivo nazionale di ricerca e soccorso ha visto innalzato il livello di prontezza negli aeroporti di Trapani e Brindisi. Duecento militari, infine, sono disponibili (fino al 30 giugno) per la vigilanza delle strutture da utilizzare per fronteggiare l’emergenza profughi.

Bossi però non la pensa così e un intervento militare potrebbe solo peggiorare le cose, almeno per l’Italia. ”Se interveniamo allora sì che scapperebbero tutti da noi. Vanno aiutati lì, con viveri e medicinali”, ha spiegato il leader della Lega.

Umberto Bossi esclude quindi l’intervento militare per risolvere la crisi libica. Conversando con i cronisti a Montecitorio, il ministro ha sottolineato che l’Italia non sarebbe in grado di accogliere un gran numero di immigrati perchè ”non c’è trippa per gatti”. Se dovesse andar male l’intervento, comunque ”c’è il piano B” ma, precisa Bossi, ”non voglio togliere il lavoro a Maroni, è una sua competenza”.

Chiesti aiuti a Gheddafi per creare la Padania? “Ma vi pare. Per fortuna abbiamo tantissimi uomini e le armi si fanno in Lombardia”. Questa la risposta di Umberto Bossi a un cronista che chiedeva un commento alle parole che il rais libico avrebbe pronunciato durante un’intervista a una tv francese (il leader leghista gli avrebbe in passato chiesto aiuto per la secessione della Padania) scatena una polemica politica.

Gheddafi, ha aggiunto il capo della Lega Nord, “è un gatto che sta affogando e si arrampica sui vetri. La storia dimostra che chi spara sulla sua gente finisce male. Ricordate il re Umberto I ucciso a Monza”.