Nella biografia di Bossi un’accusa a Calderoli: “Con le coop padane sperperò miliardi delle casse della Lega”

Pubblicato il 3 Dicembre 2010 - 16:19 OLTRE 6 MESI FA

Roberto Calderoli

Roberto Calderoli, ministro leghista per la Semplificazione, avrebbe sperperato soldi della Lega, ai tempi delle cooperative padane. L’accusa è pesante, di mezzo ci sono miliardi di vecchie lire, e la ricostruzione di quei fatti viene da chi è stato per anni interno all’ambiente leghista.

Leonardo Facco è l’autore di “Umberto Magno, l’imperatore della Padania”. Una biografia non autorizzata del Senatùr scritta da un “insider”: ex leghista ed ex giornalista della Padania. Facco parla di Calderoli a proposito delle Coop padane, un’idea nata per finanziare il partito poi finita in disgrazia. In sostanza si trattava di una catena di supermercati. Nel libro leggiamo le parole di Mario Morelli, l’uomo che sostituì Calderoli alla guida delle Coop e che si trovò davanti un bilancio da far paura: dai dentifrici in esubero agli immobili pagati uno sproposito fino ai conti lasciati in sospeso. E 24 milioni di confezioni di deodoranti con “il sole delle Alpi” rimaste tragicamente invendute.

Nel 1999 Morelli si trovò davanti un debito da un miliardo di lire. Al fallimento delle Coop è seguita anche la protesta di quei leghisti che avevano dato soldi a Calderoli, senza più averli indietro. Genesio Ferrari, ex segretario della Lega emiliana, aveva chiesto la restituzione di 10 milioni di lire, ma “il tutto si è risolto in una bolla di sapone”. Il lavoro di Facco si aggiunge poi alla simultanea presentazione di un altro libro, altrettanto duro nei confronti della Lega, ossia “Metastasi”, di Nuzzi e Antonelli, sui presunti rapporti tra ‘ndrangheta e Lega.