Livia Turco rinuncia allo stipendio del Pd

ROMA – Livia Turco decide di rinunciare allo stipendio del Pd. Dopo le polemiche sorte nei giorni scorsi per il suo stipendio pubblico (prima dal Parlamento, poi dal partito) la Turco ha annunciato che “continuerà a svolgere il lavoro di presidente del Forum immigrazione”, restando però “in aspettativa non retribuita”.

L’esponente democratica spiega che, dopo l’esperienza parlamentare, “come tutti gli altri lavoratori dipendenti avrei avuto diritto al reintegro, previsto dallo Statuto dei lavoratori. Ma ho deciso, dopo aver rinunciato alla candidatura, anche di continuare a lavorare a titolo gratuito”.

L’ex ministro della Salute si è trovata al centro di una polemica innescata il 6 marzo da Roberto Reggi, fidatissimo di Renzi, che ha accusato: “La Turco fuori dal Parlamento pagata dal partito è scandaloso e vergognoso nei confronti di chi non ha lo stipendio”, ha detto l’ex coordinatore della campagna per le primarie di Matteo Renzi a La Zanzara su Radio 24. “Dovrebbe essere normale – ha proseguito – che quando uno smette di fare il politico se ne va a lavorare”.

Livia Turco, 6 legislature tra Camera e Senato, una vita prestata alla politica e un giro da ministro della Salute, non si è più candidata ma le mancano due anni per arrivare alla pensione. Per questo tornerà a lavorare come funzionaria del partito, ma senza percepire più lo stipendio.

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