Lodo Alfano bocciato. Verdetto a maggioranza dopo due giorni di Camera di Consiglio

I giudici della Corte Costituzionale sono stati in Camera di Consiglio per nove ore in due giorni prima di decidere l’illegitimità del Lodo Alfano. Il verdetto è stato espresso con una maggioranza netta: nove a sei.

I giudici costituzionali hanno bocciato, nel merito (per violazione del principio di uguaglianza) e nel metodo (per il ricorso errato allo strumento della legge ordinaria), il provvedimento che sospendeva i processi per le quattro più alte cariche dello Stato: i presidenti della Repubblica, del Senato, della Camera e del Consiglio.

La Camera di Consiglio della Consulta si era aperta ieri attorno alle cinque del pomeriggio, dopo che nella mattinata il relatore Franco Gallo aveva esposto i termini della questione di incostituzionalità del Lodo Alfano, sollevata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, in relazione a due processi che coinvolgevano il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Alla relazione erano seguiti gli interventi degli avvocati Niccolò Ghedini, Piero Longo e Gaetano Pecorella in rappresentanza del premier e di Glauco Nori per l’Avvocatura dello Stato. Non ammesso al dibattimento, invece, il costituzionalista Alessandro Pace in rappresentanza dei pm milanesi, secondo una consuetudine oramai consolidata della Corte.

La camera di Consiglio sospesa una prima volta alle 19.30 di martedì, si è riaperta questa mattina alle 9 e, dopo una seconda sospensione, tra l’una e le 16, è ripresa fino alla sentenza decisa attorno alle 18, con la proclamazione della illegittimità del Lodo Alfano.

Gestione cookie