“Chiesto di più che per l’oro degli ebrei”. Questo il titolo de Il Giornale sulla vicenda del risarcimento di 750 milioni che Fininvest dovrà sborsare alla Cir di Carlo De Benedetti. Un titolo un pò tendenzioso che riassume le proteste dell’intero centrodestra sulla questione Lodo Mondadori.
La sentenza del giudice Raimondo Mesiano a favore della Cir di Carlo De Benedetti, che dovrà ricevere da Fininvest la somma di 750 milioni di euro per la questione legata al Lodo Mondadori, segna quasi sicuramente un record nazionale: quello del risarcimento più alto riconosciuto da una sentenza a carico di una singola parte.
Il record finora apparteneva ad un’altra sentenza di cui le cronache si erano dovute occupare a lungo, i mille miliardi di lire riconosciuti alla Sir del petroliere Nino Rovelli e scuciti dall’Imi, cioè dal ministero del Tesoro. Come riporta Il Giornale inoltre “neppure alle banche svizzere colluse con i nazisti è stato imposto di pagare tanto”.
Ma come è arrivato il giudice Mesiano a calcolare la somma del risarcimento? Lo si scoprirà soltanto quando verranno consegnate a vincitori e vinti le motivazioni della sentenza, motivazioni che dovranno sciogliere almeno due nodi fondamentali. Uno giuridico, cioè il diritto di De Benedetti a ottenere il risarcimento per il solo fatto della corruzione del giudice Metta, senza cioè appurare se la sentenza che nel 1991 strappò all’Ingegnere il controllo della Mondadori fu giusta o sbagliata.
Il secondo più contabile: come si possa calcolare con esattezza il danno che derivò a De Benedetti da una vicenda di cui quella sentenza fu solo uno dei passaggi, e che comunque si concluse, come sottolineano i legali di Berlusconi, con un accordo che mise fine alla guerra con la spartizione dell’impero Mondadori.
La vicenda del lodo Mondadori, si è inoltre abbattuta su Piazza Affari come un uragano. Il titolo Cir guadagna infatti il 13,2% a quota 1,6 euro dopo essere arrivato a +18%. In deciso rialzo anche il titolo della controllata Espresso (+2,6%).
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