L’Italia dei Valori ha chiesto che venga proposta la sfiducia del ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli per il cosiddetto lodo “salva Lega”. Calderoli ha infatti abrogato una norma che considerava reato le associazioni politiche a scopo militare. Antonio Di Pietro ha quindi sottolineato che questa “porcata ministeriale” eviterebbe la condanna di 36 esponenti e dirigenti del Carroccio rinviati a giudizio per la vicenda della costituzione della cosiddetta “Guardia Padana”: tra gli imputati figuravano, fino a qualche mese fa, anche Umberto Bossi, Roberto Maroni e Mario Borghezio.
Il ministro Calderoli ha detto di essere “estraneo” ai fatti contestati, ma il capogruppo dell’Idv alla Camera, Massimo Donadi, ha risposto: ”Più che una difesa le parole di Calderoli sul Salva Lega sono una confessione e non poteva essere diversamente visto che la sua responsabilità è documentale ed oggettiva. Calderoli ha cancellato dall’ordinamento un reato gravissimo per favorire un gruppo di leghisti. Ha mentito al Parlamento ed al Paese. Ha addossato ad altri responsabilità sue. Ha compiuto un doppio inganno, prima inserendo con la sua manina, tra l’elenco delle leggi da abrogare la leggina ‘ad legam’ e poi quando, abusando del suo ruolo ministeriale, ha impedito al ministro La Russa di pubblicare la necessaria verifica”.
”Oggi, tuttavia – prosegue Donadi – ancora più grave della sostanziale confessione di Calderoli, è il silenzio assordante del ministro della Difesa che non ha ancora chiarito perché ha ceduto al veto di Calderoli. La Russa deve spiegare perché non ha proceduto comunque alla rettifica. Insomma ci deve dire se si e’ fermato per incompetenza o per ricatto politico. Tertium non datur”.